INTER ERIKSEN MANCHESTER UNITED / Giornata ricchissima di interviste per Christian Eriksen che dopo le parole a 'Sky Sport' e a 'La Gazzetta dello Sport', ha detto la sua sull'addio al Tottenham anche ai microfoni di 'BBC Sport': ” L'Inghilterra, negli ultimi anni, è stata molto frenetica. Dopo quello che ho detto in estate, la gente si chiedeva soltanto quando me ne sarei andato; ogni partita era un: ‘se ne va? Non se ne va?’. Anche i tifosi per strada si comportavano come a dirmi: 'Grazie, arrivederci e buona fortuna.' Ma ero ancora lì. Era un po’ strano. A livello fisico e mentale, è bello poter essere in un nuovo posto e ricominicare. In Inghilterra, quando il tuo contratto è più breve, si ragiona come se dovessi andare via subito. Alla fine ho giocato circa 30 partite che erano come addii, ogni volta si diceva: ‘Questa è l’ultima partita’”.Per le ultime notizie sul calciomercato del campionato italiano di Serie A e non solo—> clicca qui!
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Eriksen ha insistito sullo stesso tasto: “Così è andata. Se hai un contratto corto, diventi la pecora nera. Certo, ho fatto quell’intervista. Ero molto onesto. Sentivo che dovevo essere sincero. Non volevo nascondermi come molti giocatori fanno. Mi hanno dato la colpa per un sacco di cose. Ho letto che ero la persona cattiva nello spogliatoio, che da quando ho detto che volevo andarmene, non era la cosa migliore per me rimanere lì. Quando ho pensato all'addio? Non fino a quando la cosa è diventata concreta. Alla fine si riduce a ciò che il Tottenham vuole avere e ciò che l'Inter, o qualsiasi altra squadra, vuole pagare. Alla fine sei controllato dal Tottenham, è Daniel Levy che dice sì o no. Cerchi di essere il più professionale possibile e di non forzare in alcun modo.”
MANCHESTER UNITED – “Per alcuni anni, ma non è mai stato molto probabile. Abbiamo parlato con loro, ovviamente, e abbiamo sentito cosa era possibile e cosa non era possibile. Ma, alla fine, ero io che personalmente volevo una nuova sfida. Restare in Premier League sarebbe stata una soluzione facile. Certo, restare al Tottenham sarebbe stata anche una soluzione ma avevo in mente di voler provare una nuova sfida in un nuovo Paese. Una volta che l'Inter è arrivata, non è stata davvero una scelta difficile”.
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