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Cagliari-Napoli, Gattuso: “Champions? Pensiamo alla salvezza! Allan fuori, si è allenato male”

Il tecnico azzurro presenta il match della ‘Sardegna Arena’

GATTUSO CONFERENZA NAPOLI CAGLIARI / Il Napoli torna in campo per provare la rimonta europea. Dopo il ko con il Lecce e la vittoria di 'San Siro' con l'Inter in Coppa Italia, la squadra di Gattuso cerca continuità soprattutto in campionato. Davanti ci sarà un Cagliari reduce dalla brutta sconfitta in casa del Genoa e in piena crisi di risultati (non vince da due mesi e mezzo). Una partita importante per il Napoli, che ha dato segni di grande ripresa: il tecnico Gennaro Gattuso ha presentato la sfida in conferenza stampa, seguita in diretta da Calciomercato.it.

ALLAN NON CONVOCATO – “Nessuna polemica, non s'è allenato come voglio io e sta a casa. Domani è un altro giorno, senza rancore, quando torneremo se si allenerà come dico io verrà convocato altrimenti no”.

LE PRESTAZIONI – “C'è tanto lavoro, si dorme poco, guardiamo le partite ed anche noi facciamo fatica a spiegarci perché ci manca continuità. Dobbiamo interpretare le gare in un certo modo, senza dimenticare che dobbiamo mettere in campo quello che facciamo, non ognuno a modo suo. Noi non abbiamo bisogno di trovare stimoli per Champions o Europa League. Noi dobbiamo fare 40 punti oggi. Non pensare che siamo fuori dall'Europa, ma di muovere la classifica. Sento dire che mancano gli stimoli perché non siamo in Champions, qui siamo in una zona pericolosa e dobbiamo crescere mentalmente. Bisogna giocare di squadra, senza snobbare nessuno, in tante partite siamo andati in difficoltà. Ci può stare un momento di sofferenza, anche nell'ultima nei primi dieci minuti abbiamo sbagliato di tutto. Poi catenaccio o non catenaccio, a San Siro abbiamo fatto 46% di possesso, non c'è stato nessun catenaccio ma abbiamo giocato in modo organizzato, da squadra”.

NESSUNO SCONTO –  “Lo avevo già detto, bisogna ricordarsi tutto. Ho detto 'quando si chiuderà il mercato bisognerà pensare al Napoli 24 ore al giorno'. Io non posso gestire un giocatore (Allan, ndr), ma una squadra, e non posso non essere coerente con i miei giocatori. Bisogna pedalare e anche forte”.

CON GATTUSO C'È UN CAMBIAMENTO DI FILOSOFIA – “Per me il calcio è entrambe le fasi. Il mio errore più grande quando sono arrivato qui è fare sistematicamente una pressione ultra-offensiva in fase di non possesso. Quando l'ho capito mi sono messo 15 metri indietro, noi dobbiamo capire cosa vogliamo fare senza palla. I centrocampisti devono coprire le linee, poi con la palla abbiamo grande qualità. Con il Lecce perdevano le prime palle, non la seconda o la terza. Il problema è che ci allunghiamo con la difesa, ma è una questione di squadra. Dobbiamo essere più umili”.

CHALLENGE NEL VAR – “Sono favorevole al Var. Il calcio è cambiato negli ultimi anni, io penso che l'arbitro deve parlare a fine partita, deve dire lui quello che ha visto. E bisogna credere nella buona fede degli arbitri, che però devono dare spiegazioni dando una lettura della partita”.

MERTENS – “È tanta roba, palloni difficili li fa sembrare facili. Ci ha fatto salire e respirare con grande qualità, poi vede la porta, è furbo, si sa muovere, mi piace molto. Può fare tutto, non è solo un numero nove, può giocare da esterno o da centravanti”.

ROTAZIONE – “Quando hai una squadra che va a 300 all'ora e qualcuno magari non si allena per due giorni è complicato. Sapevo di mettere in difficoltà Koulibaly e Maksimovic con il Lecce perché si erano allenati bene anche se erano tornati da poco. E non volevo perdere credibilità agli occhi dei ragazzi visto che Manolas non si era allenato per tre giorni, ma so di aver sbagliato. Però i giocatori oltre ad allenarsi bene devono giocare”.

DOMANI GARA-TRAPPOLA? – “Il loro gioco ci dà fastidio, la buttano lì, poi crossano e hanno 3-4 giocatori in area, quando la perdono poi vengono subito forte, è tipo come con la Sampdoria, palleggiano meno del Lecce, lo stadio è difficile, la palla non esce mai e servirà una gara attenta di testa”. 

ELMAS – “Non mi ha sorpreso. Mi ha sorpreso la tecnica, come tratta il pallone, la forza no perché si era vista subito. Regala ancora qualcosa, ma è uno molto forte, 21 anni, ha la testa da calciatore, ha voglia, ascolta, è un po' permaloso, ma l'importante è che tiene su la testa quando sbaglia”.

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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