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Barcellona, quanti disastri: l’ultimo scandalo di una lunga serie

Il caso I3 Ventures scuote ancora una volta gli azulgrana

BARCELLONA SCANDALO MESSI / Il caos che vive il Barcellona in questa stagione sembra non avere fine. “Non riusciamo a vivere nemmeno una settimana in santa pace”, gridano in Catalogna, ed è difficile dar loro torto: lo scandalo I3 Ventures è solo l’ultimo di una lunga serie. La stagione, dal punto di vista sportivo, è ancora più che salvabile (dopo le eliminazioni in Supercoppa e Coppa del Re, restano Liga e Champions, mica poco), ma gli azulgrana si sono scoperti più fragili che mai in questi mesi, in campo e fuori.

L’elenco di disastri è lungo: la cacciata di Valdes dal settore giovanile, le cessioni invocate pubblicamente da Rakitic e Vidal (che arrivò addirittura a denunciare il club), l’esonero di Valverde (prima volta in 17 anni), la pioggia di infortuni (stagione finita per Luis Suarez e Dembelè, col Napoli mancherà anche Jordi Alba), la pessima pianificazione sul mercato (Setien ha appena 14 giocatori di movimento a disposizione), la presa di posizione di Abidal contro i giocatori, il clamoroso attacco di Messi contro il ds e, dulcis in fundo, lo scandalo emerso ieri.

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Barcellona, da Valdes a I3 Ventures: tutti i casi dell'anno

La redazione catalana della radio ‘Cadena SER’ ha svelato la relazione tra la società azulgrana e l’agenzia I3 Ventrues, alla quale sarebbero legate diverse pagine Facebook e profili Twitter la cui attività si basa principalmente sul denigrare i nemici di Bartomeu e del consiglio d’amministrazione del Barça.
Attacchi pesantissimi contro Pep Guardiola, i giornalisti del ‘Chiringuito’, ma anche Piquè (per i suoi impegni da imprenditore con la Coppa Davis), Messi (per le reticenze sul rinnovo) e addirittura sua moglie, per averlo difeso. I catalani, con un comunicato, hanno ammesso il contratto in essere con l’azienda (costato circa un milione di euro), ma negato in maniera netta di aver chiesto quel tipo di attività, minacciando azioni legali contro chi sostenesse il contrario.

Josep Maria Bartomeu, intervenendo durante la consegna dei premi di giornalismo Vazquez Montalban, oggi ha annunciato la rottura dell'accordo con l'azienda di comunicazione: “Non abbiamo chiesto di diffamare nessun calciatore, ex calciatore, politico, presidente o ex presidente. È falso. Alla fine del 2017 abbiamo contrattato un'azienda, ma visto che oggi si è confermato che la stessa è vincolata a uno dei profili social sotto accusa, abbiamo dato subito mandato di rescindere il contratto”. Il presidente ha poi spiegato la natura della relazione con la I3 Ventures: “La risposta alla domanda 'avete richiesto servizi sui social network per difendere la vostra immagine', è sì. Ma la risposta a 'avete ordinato di diffamare persone', è no: perseguiremo chi ci accuserà di questo. Ci difenderemo”.

Ieri, a poche ore dal furioso comunicato del Barcellona, ‘SER’ ha ampliato il suo scoop mostrando un dossier di 36 pagine, nel quale ci sono le prove del legame tra la I3 Ventures e gli account social che denigravano quotidianamente i personaggi sopraccitati. Bartomeu si è difeso mettendoci la faccia, ed ha provato a correre ai ripari annunciando la rescissione del legame con l’agenzia, ma la sua mossa non ha di certo placato sospetti, ire e polemiche. Arrivati a questo punto, la sua mossa somiglia tanto al cercare di frenare una valanga con le mani…

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