JUVENTUS INTER MALAGO / Sulla scottante questione relativa ai rinvii dei match di Serie A è tornato stamane Giovanni Malagò, presidente del Coni: “Sono state ore convulse, non c'è dubbio. Qui c'è un discorso temporale che non è chiaro a nessuno, mi riferisco a quando la situazione si potrà circoscrivere. Sono entrate in campo molte ipotesi, qualche errore è stato fatto. Il più grande errore che si può fare è dimenticarsi tutto questo percorso ma prendere una strada chiara – le sue parole a 'Radio anch'io Sport' – Mi hanno chiesto un modesto consiglio e io ho detto che l'unica cosa da fare è procastinare tutto il calendario in modo tale che nessuno, sottolineo nessuno, possa dire che il campionato è falsato. Potrebbero esserci altre finestre”. Clicca qui per ulteriori aggiornamenti.
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Malagò ha poi parlato della possibile data di Juventus-Inter: “Il 9 marzo? Saluterò i tanti amici che ho nell'ambiente, so bene di cosa parliamo. Saranno loro che, a norma di statuto, dovranno prendere le decisioni. Questa situazione sta emergendo in modo prepotente, sono dell'idea che il prossimo fine settimana si debba dedicare a recuperare le partite. Non avendo la Juventus la coppa campioni non ci sarà un problema, l'Inter potrà avere giorni prima dell'Europa League e i suoi tifosi potranno andare allo stadio. Porte aperte? Il Governo sulla decisione di quando si gioca non c'entra nulla, dà prescrizioni su cosa deve o non deve succedere. Se l'ordinanza resta questa, il 9 si gioca a porte aperte. Si naviga a vista”.
IL CAMPIONATO – “Campionato a 18 squadre? C'è un'emergenza nazionale, mi sono permesso di ricordare ciò che succede fuori il nostro paese. Adesso tutto si concentra attorno al mondo del calcio, questo non fa onore al nostro paese – prosegue Malagò – Ci sono problemi anche per altri sport, siamo alla follia più completa. Il tema è semplice, in Inghilterra e Francia hanno addirittura la Coppa della Lega, da noi è tutto un problema di politica, politica sportiva. Ci sono 20 presidenti che non accettano ci sia un soggetto che gestisca la Lega, è un problema culturale. La loro mentalità è che vogliono contare, vogliono dire la loro. E' la filosofia del padrone”.
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