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Coronavirus, l’appello del ministro Spadafora all’Europa: ”L’emergenza non è solo italiana”

Il Ministro dello sport ha scritto una lettera al Presidente di turno del Consiglio dei ministri dell’Unione Europea

SPADAFORA DRUZAC UEFA FIFA / Il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ha scritto una lettera al Presidente di turno del Consiglio dei ministri dell’Unione Europea per il settore sport, Tomislav Druzac: l'obiettivo è quello di chiedere un coordinamento degli Stati membri in modo da tenere una posizione unica con UEFA e FIFA in merito alle prossime competizioni sportive. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!

Ecco le parole di Spadafora: “L'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19 sta producendo un impatto molto forte in ogni settore. Anche il mondo dello sport è coinvolto, a tutti i livelli. Oltre alla interruzione per i nostri cittadini della possibilità stessa di svolgere attività sportiva, sono a rischio gli eventi già programmati, con rilevanti conseguenze, anche di tipo economico, sugli enti organizzatori, le squadre, gli atleti, i tifosi”.

In Italia: “Il Governo Italiano ha assunto misure drastiche per contenere l’epidemia che, nel nostro Paese, ha già raggiunto dimensioni preoccupanti. Ma l’emergenza non è solo italiana, bensì europea e internazionale: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la pandemia. E’ necessario, anche in ambito sportivo, un impegno unitario e corale e quindi un coordinamento tra gli Stati membri UE, per condividere informazioni e azioni e garantire una risposta coerente, efficace e sinergica a livello di Unione”.

Intervenire subito: “Ritengo pertanto opportuno segnalarti, quale Presidente di turno del Consiglio dei ministri dell’Unione Europea per il settore sport, la necessità di una riflessione urgente circa l’ipotesi di convocare, per via telematica, un vertice straordinario, anche per definire profili relativi alla posizione da tenere rispetto agli stakeholders del settore e, in primo luogo, UEFA e FIFA.  Sarebbe estremamente auspicabile che l’Europa facesse sentire la propria voce. Sono certo che, lavorando fianco a fianco, il movimento sportivo europeo uscirà da questa fase critica più forte e unito di prima”.

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