CORONAVIRUS ESCLUSIVA BIANCHIN / Il coronavirus ha sconvolto la nostra quotidianità, colpendo di riflesso anche il calcio e lo sport in generale. Rugani e Gabbiadini sono i primi due calciatori risultati positivi in Serie A, con il rischio concreto che ci siano nuovi casi nei prossimi giorni nel massimo campionato italiano. Il pallone sarà fermo in Italia almeno fino al 3 aprile, con le partite delle nostre rappresentanti rinviate in Europa. Calcio fermo anche all'estero, con la Uefa a far discutere per i tentennamenti sul blocco dell'intero calendario internazionale. Caos e polemiche in Serie A per il via libera al recupero domenica scorsa di alcune gare della 26a giornata, dibattito che si è ulteriormente inasprito dopo la positività riscontrata da Rugani e Gabbiadini, regolarmente disponibili (il difensore della Juventus era in panchina con l'Inter, mentre l'attaccante della Sampdoria è sceso in campo contro il Verona) per gli impegni delle rispettive squadre. Per le ultime notizie sul calciomercato Clicca Qui!
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Per fare il punto sulla situazione nel mondo del calcio sull'emergenza coronavirus, la redazione di Calciomercato.it ha contattato in esclusiva Luca Bianchin, giornalista de 'La Gazzetta dello Sport': “Col senno di poi risulta più semplice affermare che sarebbe stato meglio se non si fosse giocata Juventus-Inter. Si poteva decidere in altra maniera e sarebbe stata una scelta più saggia visto il momento. E' una partita che non ha cambiato nulla e ci siamo resi conto che lo scenario era purtroppo superiore a quello che tutti ci aspettavamo – sottolinea il cronista del quotidiano milanese – E' incredibile però come la NBA, pochi minuti dopo il primo caso accertato, decida di interrompere subito il torneo, mentre Champions ed Europa League siano andatd avanti nonostante la positività di Rugani e Gabbiadini e prima ancora di Hubers dell'Hannover. Il ritardo con cui la Uefa ha fermato tutto, da prospettiva italiana, è stato piuttosto clamoroso”.
Juventus in quarantena dopo la positività riscontrata da Daniele Rugani: “I giocatori bianconeri sono divisi tra il J-Hotel e le loro abitazioni, resteranno isolati per 14 giorni e con il minor numero di contatti possibili. Sono stati monitorati frequentemente nei giorni scorsi e verranno controllati costantemente durante la fase di quarantena – spiega Bianchin – La speranza è che il circolo del contagio si interrompa, anche se l'ultima positività di Gabbiadini fa pensare ad uno scenario dove ci potrebbero essere altri casi, non necessariamente alla Juve o alla Sampdoria, ma in generale all'interno della Serie A. Finora il tampone non è stato effettuato su molti giocatori, ma soltanto a chi ha avuto dei sintomi influenzali, perciò potrebbero esserci altri casi nei prossimi giorni”. Isolato anche Cristiano Ronaldo, rimasto a Madeira: “Filtra che fosse in disaccordo con la Uefa, nel caso in cui avessero deciso di confermare la partita. Questa cosa lo ha colpito: secondo il suo pensiero sarebbe stato inopportuno giocare a calcio in una simile situazione di emergenza“.
L'allarme coronavirus sta investendo anche altri paesi in Europa e rischia di fermare il calcio per un lungo periodo: “Non è facile determinare una ripresa o un calendario. Penso, anzi, che si possa essere costretti a cancellare le varie competizioni, anche a livello internazionale – dice Bianchin – Non so se ci sarà spazio a giugno per giocare qualche partita tra squadre di club o Nazionali. Neanche i virologi riescono a sbilanciarsi in materia. Adesso non dobbiamo pensare a questo, ma concentrarci su cose ben più importanti. Nell'era moderna non c'è mai stato un periodo di due o tre mesi senza sport, che è lo scenario che potrebbe configurarsi. E' tutto incerto e da valutare. La Uefa, dopo lo stop odierno, nel meeting della prossima settimana sarà costretta a riaggiornarsi ad un prossimo futuro e a monitorare costantemente lo scenario sul coronavirus”.
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Il comportamento della Uefa fa discutere, così come alcuni stadi aperti con masse di tifosi al seguito in Champions ed Europa League: “Sarebbe assurdo criticare una foto o gli abbracci a fine partita, dopo che in 90 minuti ci sono stati centinai di episodi di contatti in campo. Al contrario mi ha colpito in negativo quello che è successo a Liverpool e Parigi per le due partite di Champions League, con i tifosi allo stadio o nelle strade: credo sia mancata la percezione di quello che sta succedendo – ha concluso Bianchin – In Italia abbiamo imparato ormai a conoscere il virus attuando delle misure preventive, sorprende che nel resto d'Europa questi segnali non siano arrivati e che ci sia ancora un livello tale da consentire contatti ravvicinati tra agglomerati di persone. Forse nei prossimi giorni il sistema d'informazione globale può portare ad una riflessione più profonda e differente del problema anche in altre parti fuori dall'Italia”.
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