Bozzato il nuovo calendario: le gare sarebbe concentrate dal 2 maggio al 30 giugno
SERIE A / La volontà di tutto il mondo del calcio è quello di tornare alla normalità una volta terminato l'incubo del coronavirus. Se lo augura anche la Serie A che conserva la speranza di riprendere il campionato e portarlo al termine. Un'esigenza di tutti i club visto i contratti, sponsori e diritti tv in ballo. Come riportato da 'La Gazzetta dello Sport' ovviamente l'emergenza sanitaria dovrà essere superata e permettere che le competizioni sportive si svolgano in totale sicurezza. Altra condizione necessaria è che la Uefa rinvii gli Europei al 2021. Richiesta che la Lega di A, insieme alle altre leghe europee, ha avanzato ufficialmente ai vertici del calcio continentale.  Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!
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Serie A, si riparte: ecco il nuovo programma | Agnelli contro Lotito e De Laurentiis
La nuova bozza di calendario è stata già completata: le gare restanti per la conclusione del torneo saranno concentratre in 2 mesi, dal 2 maggio al 30 giugno prossimi. Il mese di aprile può essere sufficiente a recuperare la miglior condizione possibile per le squadre che hanno sospeso le sedute di allenamento. Questo argomento ieri è stato motivo di scontro con il presidente della Lazio Lotito, appoggiato dal collega del Napoli De Laurentiis: gli allenamenti non possono essere sospesi, neppure con motivazioni giuridiche, e che anzi vadano ripresi al più presto. Per entrambi sarebbe anche utile portare i giocatori in ritiro, per un controllo maggiore. Andrea Agnelli ha replicato a tono: dietro i codici citati, ci sarebbe solo un interesse di classifica, i giocatori vanno lasciati lontano dai campi. Battuta che Lotito non ha per nulla gradito.
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Serie A a 22 squadre e cristalizzazione della classifica: ecco l'alternativa
Se non si riuscisse a concludere la stagione? Lo scenario più verosimile resta la cristallizzazione dell’attuale classifica, assegnazione o meno dello scudetto, nessuna retrocessione e due promozioni dalla B (e dalla C verso la B) per una Serie A a 22 squadre, da ridurre a 20 nella stagione successiva. Ogni decisione è rimandata a lunedì, quando potrà formalmente costituirsi un’assemblea, in grado di deliberare.
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