Il procuratore argentino intervistato da Calciomercato.it
CORONAVIRUS ARGENTINA ESCLUSIVO CURTI CALCIO SOSPESO ITALIA – Continua il nostro viaggio nel mondo del calcio per parlare della situazione legata all'emergenza coronavirus. Dopo aver analizzato come stanno vivendo questo momento in Portogallo e in Brasile, ĆØ il momento dell'Argentina che, proprio nella tarda serata di ieri, ha deciso di sospendere i campionati. “La situazione ĆØ preoccupante, anche se non ha ancora raggiunto il suo punto massimo – le parole di Claudio Curti, agente da sempre attivo sull'asse Argentina-Europa, a Calciomercato.it – Il governo sta prendendo le misure necessari. Il clima ci sta aiutando, visto che qui ancora ĆØ estate, e la diffusione del contagio ĆØ piĆ¹ lenta. Ma la comunitĆ deve essere responsabile e fare tutto il necessario. Prima di tutto, restare a casa, chiudere le scuole e adesso siĀ sta discutendo della possibile chiusura dei centri commerciali. Speriamo che cosƬ, con le frontiere sbarrate per quindici giorni, si possa tenere sotto controllo”. L'Argentina ĆØ da sempre molto vicina, anche calcisticamente, all'Italia: “Viviamo con molta tristezza l'emergenza italiana, non solo perchĆ© sono esseri umani, ma perchĆ© abbiamo molti parenti e amici lƬ. Penso che il coronavirus abbia colto di sorpresa il Paese e che le misure drastiche siano arrivate con un po' di ritardo. Quando la gente muore, la responsabilitĆ ĆØ di tutti ad ogni livello“.Ā
Argentina e calcio mondiale: le parole di Curti
Come detto, ieri ĆØ giunta la decisione di sospendere i campionati in Argentina, mentre inizialmente si era scelto di giocare le partite a porte chiuse. “Ć stata presaĀ la decisione giusta. Ć giusto fare le cose con grande senso di responsabilitĆ . Per quanto riguarda la situazione del calcio nel mondo, bisosgna dire che sƬ ĆØ uno sport, ma anche un grande affare – il parere dello storico procuratore di Roncaglia ai nostri microfoni – Si dovrĆ riprogrammare tutto e trovare una soluzione intelligente nel tempo che rimane per giocare. Si faranno sicuramente sacrifici, al primo posto deve esserci la gente, i tifosi, poi i calciatori e poi il business. Questa puĆ² sembrare demagogia, ma prima c'ĆØ l'umanitĆ . In ogni caso, per risolvere la questione dovremmo collaborare tutti”, ha concluso Curti a Calciomercato.it.