Il ct dell’Ucraina, ex attaccante del Milan, esprime la sua vicinanza alla popolazione italiana
CORONAVIRUS SHEVCHENKO / Da Londra con la sua famiglia Andryi Shevchenko segue tutti gli sviluppi dell'emergenza Coronavirus che ha portato al blocco dell'Italia, dove il Ct dell'Ucraina ed ex attaccante del Milan ha ancora tanti collaboratori ed amici. Tra cui uno che, racconta a 'La Gazzetta dello Sport', è stato malato ed è ora in via di guarigione. Così l'ex bomber ucraino racconta l'emergenza vista dall'Inghilterra, esprimendo la sua vicinanza al popolo italiano che gli è rimasto nel cuore: “Il governo si è mosso bene. Poi qualcuno parlerà  di ritardi o altro, ma mi sembra che ci sia stata una presa di coscienza positiva. Quarantena infranta? I giovani sono giovani. Magari non avevano capito bene la gravità  della situazione. Bisogna avere la forza di chiudersi, in alcuni momenti è essenziale, come comunità  e come individui. L'Italia è un paese allegro, la gente è abituata ad uscire, a interagire. Ha avuto bisogno di tempo per comprendere. Mi pare però che le scelte siano state fatte nei momenti giusti e che le persone si siano adeguate. Ma come vedete il modello italiano adesso è seguito da tutti. State in casa se potete. E anche se non potete. Provateci. Si possono fare tante cose”.
Quindi il suo parere da Ct sul rinvio di Euro 2020: “Mi pare una decisione corretta. Il calcio è una festa per le persone, ma se le persone non ci sono, o hanno paura, che festa è? La Uefa ha scelto la soluzione migliore per tutelare la salute dei giocatori e dei tifosi, e lo spettacolo. Il calcio esiste in quanto sport che attira persone, si fa fatica a viverlo a distanza”.