L’avvocato Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo, sulle ipotesi relative al calcio bloccato dal coronavirus
CHIACCHIO CALCIO CORONAVIRUS / Il calcio è fermo per l'emergenza coronavirus, alle 12 è prevista un'altra assemblea di Lega per delineare le strategie riguardo alla possibilità di completare la stagione bloccata dalla pandemia globale sviluppatasi con il Covid 19. Dal possibile taglio agli stipendi dei calciatori alle varie ipotesi in campo, la redazione di Calciomercato.it ne ha parlato con l'avvocato Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo:
Una delle ipotesi in campo è che si debba sforare oltre il 30 giugno per completare la stagione. Sotto il profilo legale quali saranno gli interventi da realizzare?
“Serviranno provvedimenti di carattere eccezionale per prolungare i contratti e consentire così ai giocatori di avere le coperture legali per scendere in campo, riformulare i termini e norme. Faccio un esempio: le iscrizioni al prossimo campionato di solito vanno realizzate entro il 22 giugno, molto probabilmente tanti club non sapranno a quale torneo dovranno partecipare in quella data”
Riguardo, invece, al taglio degli stipendi dei calciatori, cosa si aspetta?
“Le parti devono incontrarsi, parlo delle Leghe, della Figc e dell'Aic. È impensabile procedere con situazioni separate perchè in questo caso le società potrebbero ricorrere al Collegio Arbitrale e i calciatori venti giorni dopo l'inizio della mensilità non corrisposta potrebbero attivare le pratiche per la messa in mora e addirittura ottenere lo svincolo. Ovviamente ci auguriamo una conclusione bonaria dei colloqui perchè bisogna comunque rendersi conto che è saltato il meccanismo tra la prestazione offerta e il compenso ottenuto, quindi, anche i calciatori dovranno concedere qualcosa”.
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Coronavirus, Chiacchio: “Servono provvedimenti eccezionali”
Parliamo dell'ipotesi peggiore per l'intero sistema: il mancato completamento della stagione in corso. Come dovrebbe essere disciplinato l'esito sotto il profilo legale?
“Dovrebbe deciderlo il Consiglio Federale, una situazione del genere è avvenuta solo nel 1915 perchè durante la seconda guerra mondiale nel 1943-44 e nel 1944-45 il campionato non iniziò proprio. Tutto è possibile in questa fase, come ha dichiarato il presidente della Figc Gabriele Gravina si naviga a vista. Ci sono varie situazioni da prendere in considerazione: come fai a dire al Benevento che non giocherà in serie A la prossima stagione o al Monza in B? Allo stesso tempo sia la B che la C hanno ridotto nel corso degli anni il numero di squadre e realizzare la serie A a 22 squadre andrebbe in controtendenza con un'esigenza che in tanti hanno sottolineato. Si è discusso anche di un campionato diviso in due stagioni, le ipotesi al vaglio sono tante e va tutto monitorato giorno dopo giorno”.
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