Il legale Mattia Grassani è entrato nel merito della questione relativa ai giocatori azzurri
NAPOLI TAGLIO STIPENDI GRASSANI / Il calcio è fermo per l'emergenza Coronavirus che ha colpito l'Italia e non solo. Proprio dello stop delle attività ha parlato Mattia Grassani, avvocato Napoli ai microfoni di ‘Punto Nuovo Sport Show’ su 'Radio Punto Nuovo': “Il dogma del 30 giugno è assolutamente prorogabile, mi sembra difficile concludere qualcosa entro il 30 giugno. Se la UEFA sposa Europeo e finali di Champions ed Europa League, bisogna sfruttare questo assist per giocare anche a ferragosto: l'obiettivo è quello di far partire anche il calcio quando il Paese ripartirà, senza arroccarsi. Ogni società fa ciò che meglio crede, ma lasciar andare i giocatori oggi, non è produttivo per una ripresa domani. E' vero che siamo uno dei Paesi più colpiti, ma non siamo gli unici, quindi quando torneranno i giocatori scappati dovranno fare ulteriore quarantena. Giorni di ferie? Tutti i calciatori professionisti italiani hanno già usufruito delle ferie attraverso le settimane di Luglio 2019 ed il periodo di stop natalizio. Ciò che si sta verificando adesso, è talmente nuovo che certamente è consentito prolungare le ferie, ma siamo di fronte ad un periodo d'emergenza in cui non si sta svolgendo il lavoro, parliamo di impossibilità di prestazione”. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!
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INTERRUZIONE – “Interrompere il campionato qui? Non voglio credere che un presidente di Serie A sia favorevole ad un certo tipo di orientamento per interessi personali. Secondo me si stanno scontrano in una realtà in cui tra le varie ipotesi c'è anche quella di fermarsi qua perché il virus non è possibile da debellare in tempo utili. Ci sono tante opinioni, alcune contraddittorie, ma tutte finalizzate a dialogare e cercare la soluzione migliore”
Grassani si è quindi soffermato sul taglio degli stipendi: “Il Napoli da oggi può tagliare gli stipendi. Lasciar partire adesso i giocatori non è produttivo per una ripresa domani: la missione è quella di tenere i giocatori quanto più vicini alla società, agli allenatori, ai mental coach, grazie anche agli strumenti utilizzati per tenersi in forma in casa. Ma questo può succedere solo se la squadra resta qui, senza che tutti scappino”.
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