Il presidente del Torino sull’emergenza coronavirus e le conseguenze sul mondo del calcio
SERIE A CAIRO CORONAVIRUS / Il presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato a 'gazzetta.it' del momento di crisi del mondo del calcio dovuto alle conseguenze del coronavirus. Attenzione concentrata soprattutto sulla ripresa del campionato con il numero uno del club granata che avvisa: “Quando si vive un momento come questo non si puĆ² parlare di sport, calcio, calendari, staccandolo da ciĆ² che sta passando il Paese. Bisogna essere realisti, capire cosa si potrĆ fare e a cosa invece si dovrĆ rinunciare. Dovremo ripartire, certo, e il calcio dovrĆ essere un motore di questa ripresa ma tenendo presente prima la salute, poi il futuro. PerchĆ© una stagione purtroppo ĆØ stata rovinata, ma dobbiamo stare attenti a non rovinare anche la prossima”. Le ultimissime di calciomercato: clicca qui!
Cairo afferma che “la voglia di concludere la stagione non puĆ² in ogni caso spingerci troppo oltre con le date” e mette in guardia: “Ritengo che il 30 giugno sia un limite invalicabile oltre il quale giocare sarebbe sbagliato. Stiamo vivendo sulla nostra pelle e senza colpa la rovina di questa stagione, ma non rischiamo di rovinare anche la prossima, perchĆ© quella si, sarebbe una responsabilitĆ nostra. Abbiamo spostato gli Europei, ci sarĆ una stagione congestionata dai calendari, dobbiamo stare attenti. DovrĆ essere una stagione di ripartenza sotto tanti punti di vista e non dobbiamo rischiare di rovinarla”.
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Il patron della societĆ piemontese ĆØ d'accordo con il taglio degli stipendi ai calciatori: “Non si stanno allenando, non stanno giocando, in molti casi hanno lasciato l'Italia per tornare a casa loro, dalle proprie famiglie, ĆØ normale rinunciare a qualcosa”.