Il difensore azzurro classe 1999 giura eterno amore ai colori nerazzurri
CALCIOMERCATO INTER BASTONI / Alessandro Bastoni, difensore azzurro classe 1999, è sicuramente una delle note positive della stagione dell'Inter. Il giovane, cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta, è diventato in poco tempo il titolare della difesa a 3 di Conte, al fianco di De Vrij e Skriniar, relegando più volte in panchina un profilo internazionale come Godin. Cercato da top club europei come Barcellona e Manchester City, Bastoni si è concesso ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' per parlare del suo presente e del suo futuro. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!
Ecco le sue parole: “Temevo di non essere all’altezza dell’Inter. Ora le aspettative sono ancora più alte. Di chi? Dei tifosi, di Conte. Mi chiamò prima di arrivare in ritiro. Mi tenne al telefono 15 minuti, mi disse di cosa ti preoccupi? Se sei all’Inter c’è un motivo, presto lo scoprirai. Sei qui perché ti ho voluto io'. Ero spaventato, avevo paura di non essere all’altezza del grande salto. Poi ho capito che non importava il cognome. E che i compagni erano tutti come me, con le mie stesse forze e le mie stesse debolezze''.
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Tornare a giocare: “Vorrei, è la mia e la nostra speranza, scendere in campo il prima possibile. Ma la priorità adesso è la salute di tutti. Paura? Non sono ossessionato, né ipocondriaco. Ma guai a sottovalutarlo. E aggiungo: quando si tornerà a giocare, lo si faccia col pubblico. Senza la gente il nostro sport è perdente”.
Euro 2021: “Sarei sciocco a dire che non ci faccio un pensiero, impossibile non farlo. L’Italia è la maglia di tutti, non ci sono tifosi, è il sogno di chiunque. E anche il mio”.
L'Inter nel futuro: “No, il traguardo me lo tengo per l’Inter: tengo a questo club, voglio vincere qui. E, se si torna a giocare, siamo ancora in corsa su diversi fronti per farlo già in questa stagione”.
L'arrivo all'Inter: “Sa come è andato il mio trasferimento? Il mio procuratore, Tinti, mi convoca all’autogrill a Parma. Scendo dall’auto, inizia a parlare, mi fa “ti vuole l’Int…”. Non l’ho fatto neppure finire, “sì sì, andiamo”. Dei 31 milioni ho saputo dopo”.
Il futuro: “Dove mi vedo tra 10 anni? All’Inter, con qualche trofeo in bacheca. E magari capitano”.
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