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Coronavirus, cambia il calciomercato: “Meno soldi, più scambi e creatività”

Da Paratici a Marotta e Tare, coro univoco: cambia anche la prossima sessione di mercato

CORONAVIRUS CALCIOMERCATO PARATICI MAROTTA / Anche il calciomercato sarà inevitabilmente influenzato dagli effetti dell'emergenza Coronavirus. Dirigenti delle società e agenti si preparano quindi a vivere una sessione estiva del tutto inedita. 'Tuttosport' ha così intervistato alcuni dei più importanti uomini mercato, a partire dal direttore dell'area sportiva della Juventus Fabio Paratici: “Ci saranno molti scambi, una situazione che avvicinerà il calcio alla NBA. È presumibile che alcuni club, ad esempio in Germania, possano beneficiare della generale situazione di crisi in virtù di un'economia sottostante più solida di altre”. 

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Coronavirus e calciomercato, da Marotta a Tare: parola ai dirigenti

Interpellato anche Beppe Marotta: “Al di là delle date che sono ancora tutte da stabilire, penso che sarà un mercato inevitabilmente più povero e nel quale potrebbero esserci quindi più scambi. Assisteremo a una generale diminuzione dei prezzi perché il problema è globale. Sarà importante poter sfruttare le risorse del vivaio”. Tare ritiene invece che “la priorità è combattere il virus e chiudere la stagione, non riuscirci sarebbe fatale per la situazione economica del calcio. Speriamo di giocarci lo scudetto fino all'ultimo, anche se non si può ancora sapere quando si riprenderà. Solo dopo penseremo a come organizzare il mercato, l'unica cosa certa è che sarà più complicato. Non mi intriga l'idea di una sessione sempre aperta fino all'inverno”. Secondo Andrea Berta, direttore sportivo dell'Atletico Madrid, invece, “si potrebbe eliminare la finestra estiva, che potrebbe coincidere con il finale dei campionati, e restare con le attuali rose fino a gennaio, quando i club avrebbero più chiare le perdite e il senso degli investimenti”. Infine, per Marino dell'Udinese “per almeno un anno operazioni da 100/150 milioni ce le possiamo dimenticare”.

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