Dalla ripresa dopo lo stop alle polemiche sulla gara di Champions: torna a parlare il presidente UEFA
CORONAVIRUS CEFERIN UEFA / Sono tre le ipotesi sul tavolo della UEFA per la ripresa dei campionati al termine dell'emergenza Coronavirus. Ad illustrarle è il presidente della massima organizzazione europea, Aleksander Ceferin, in un'intervista rilasciata a 'La Repubblica': “Ricominciare a metà maggio, a giugno o alla fine di giugno. Se poi non dovessimo riuscirci, la stagione probabilmente sarebbe persa. C'è anche la possibilità di riprendere all'inizio della prossima, cominciando più tardi quella successiva. Porte chiuse? Mi è difficile immaginare tutte le gare a porte chiuse, ma non sappiamo ancora se riprenderemo, col pubblico o senza. Se non ci fosse alternativa sarebbe comunque meglio finire i campionati. Posso solo dire che non penso alle finali delle coppe europee a porte chiuse”.
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UEFA, Ceferin su Valencia-Atalanta e il fair play finanziario
Il numero uno della UEFA ha poi commentato le polemiche su Valencia–Atalanta: “In quel momento si giocava ancora dappertutto in Europa. Era a porte chiuse e sui tifosi radunati davanti allo stadio la giurisdizione era delle autorità spagnole. L'andata a Milano? Ho sentito una critica idiota su questa sfida, il 19 febbraio nessuno sapeva che la Lombardia sarebbe stata il centro dell’epidemia. Chi eravamo per dire non si gioca?”. L'emergenza avrà inevitabilmente effetti anche sul fair play finanziario: “La crisi coinvolge anche i club. Abbiamo già posticipato alcuni requisiti da fine marzo a fine aprile. Dipende da come evolverà la situazione. Sul FFP non ci sono opzioni aperte. I contratti dei calciatori? Su questo tema non abbiamo giurisdizione. Se la stagione ricominciasse servirebbe un compromesso, servirebbe che i contratti scadessero più avanti e che per il calciomercato slittasse di conseguenza”.
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