CORONAVIRUS PROTEZIONE CIVILE BOLLETTINO / Consueto appuntamento con la conferenza della Protezione Civile: il Capo del Dipartimento Angelo Borrelli fa il punto sull'emergenza coronavirus. “Il totale di contagiati sono 80.572 con un incremento di 2.937 pazienti rispetto a ieri (ieri è 2017). Di questi 4.035 sono ricoverati in terapia intensiva, la maggior parte, 48.134 (60%), sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Purtroppo ci sono stati 727 decessi. I guariti/dimisse sono 16.847, rispetto a ieri +1.118. I casi totali dall'inizio dell'emergenza in Italia sono 110574. Trentasei pazienti sono stati trasferiti in Germania”.
Alberto Villani, presidente della società italiana di pediatria: “In Italia resta confermato che non ci sono decessi o bambini in condizioni gravi. Se un bambino contrae un coronavirus, sono condizioni lievi. Ci sono stati casi di neonati ma sono tutte situazioni tranquilli e questo è un dato confortante”.
“La circolare del ministero va letta per come è scritta: fa riferimento alle situazioni vigenti, non c'è cambiamento delle normative in atto che sono quelle che ci stanno dando risultati di contenimento. Stiamo affrontando una situazione straordinaria, complessa: nulla cambia rispetto a quanto detto. Per ciò che riguarda il comitato tecnico scientifico non ha dato nessuna nuova indicazioni: se si inizia a ragionare in termini di ciò che possa accadere dopo, allora il discorso cambia ed è giusto ascoltare le segnalazioni che ci arrivano e prepararsi. Tanto è vero che abbiamo iniziato una progettualità nel tempo per tener conto di queste segnalazioni. Favorevole o contrari ad uscire con i bambini? C'è un decreto che indica che non è consentito uscire di casa se non per una motivata ragione. Come Società Italia di pediatria diamo una serie di indicazioni per organizzare la giornata dei bambini. Dobbiamo ricordarci che siamo in una fase in cui esporsi a possibili e probabili contagi è rischioso per tutti”.
PICCO – “E' importante ribadire che nulla è cambiato: il messaggio è stare a casa, deve essere chiaro a tutti. E' una situazione importante e occorre rispettare le normative vigenti. Se cambieranno le cose ci sarà un apposito DPCM che stabilirà cosa si potrà fare e cosa no. Picco o no è argomentazione di poco interesse: siamo in una situazione di emergenza, tipo una guerra, e dobbiamo rispettare le restrizione dati. Siamo fortunati a vivere un paese che tutela la salute come bene primario”.
MINOR ACCESSO A TERAPIA INTENSIVA – “I dati devono essere interpretati come l'efficacia del percorso intrapreso ma è la conferma della necessità di continuare in questa direzione. Sono segnali valutati con attenzione che rappresentano un auspicabile atteso, ma bisogna continuare su ciò che viene fatto con determinazione”.
Borrelli risponde ad una domanda sui tamponi: “Sono effettuati solo con gravi sintomi, quindi possono esserci persone lievemente sintomatiche che non sono sottoposte a tampone”.
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