Parla il Premier italiano dell’emergenza che ha diviso l’Europa
EMERGENZA CORONAVIRUS PREMIER CONTE / Il Premier Conte – intervistato dal quotidiano olandese 'De Telegraaf' – ha analizzato il momento che sta attraversando l'Europa, spaccata tra nord e sud per via dell'emergenza coronavirus:
“L'Italia ha sempre pagato il proprio debito – riporta il sito ufficiale del Governo Italiano – Non ha mai chiesto un euro agli altri. Vorrei ricordare che l'Italia è la terza economia dell'Europa, la seconda manifattura dell'Europa, è una potenza del G7 e l'Italia sa fare i compiti a casa. Dal 2011 il nostro avanzo primario è stato positivo, superiore al 1,7% del pil di media. Vorrei anche ricordare che il 2019 si è chiuso con un rapporto deficit pil pari all'1,6%, mentre l'obiettivo programmato era il 2,2%. In Italia, da quando sono Presidente del Consiglio, stiamo realizzando poderose riforme strutturali, per consentire al Paese di correre meglio e più velocemente”.
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“L'Italia non solo non chiede un euro ai contribuenti olandesi per pagare il proprio debito. Ma l’Olanda è anche tra i paesi che si avvantaggiano molto del contributo delle imprese italiane. Perché molte grandi imprese che pure hanno i principali stabilimenti in Italia e ricavano i maggiori profitti nel nostro Paese poi beneficiano della legislazione fiscale olandese, molto più conveniente. Quindi i cittadini olandesi non hanno motivi di pensare che il rapporto con l'Italia li veda svantaggiati economicamente né devono temere di dover pagare i debiti italiani”.
Conte: “Stiamo vivendo uno tsunami”
Il Premier Conte non considera il MES lo strumento idoneo per fronteggiare la crisi: “E' uno strumento che è stato elaborato in tutt'altro contesto, con regole costruite per rispondere e reagire a shock asimmetrici. Ma qui si tratta di uno tsunami, che si abbatte simmetricamente sul piano economico e sociale su tutti i paesi europei. Non è quindi una crisi che origina da tensioni finanziarie di singoli paesi. Nessun paese può essere considerato responsabile di questa crisi. Per questa ragione il MES non può essere lo strumento per offrire quella reazione europea, rigorosa e coordinata, di cui abbiamo bisogno. Gli european recovery bond sono il modo migliore per rispondere, anche per i cittadini olandesi. Anche loro hanno bisogno di garanzie e di sentirsi protetti in una situazione del genere”.
RABBIA ITALIA CONTRO OLANDA – “Non credo che sia una questione di arrabbiatura dell'Italia con l'Olanda o del popolo italiano con il popolo olandese. Molti italiani non comprendano però la resistenza da parte delle autorità olandesi ad affrontare questa crisi – che è una crisi epocale, una crisi sanitaria, economica e sociale ad un tempo – che per questo richiede una reazione forte, immediata, rigorosa ed efficace, da coordinare a livello europeo. L'Italia si è trovata in trincea con la Spagna, ma è chiaro che è una battaglia che riguarda tutti. Lo dimostra anche il numero dei contagi che crescono ovunque. Quindi l’effetto recessione si verificherà pressoché ovunque”.