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Coronavirus | Conte: “Misure sino al 3 maggio. Mes non adeguato, lotteremo per Eurobond”

Le dichiarazioni del Premier a partire delle ore 19.30

EMERGENZA CORONAVIRUS PREMIER CONTE / Emergenza coronavirus, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlerà in conferenza stampa a partire delle ore 19.30. Diretta testuale qui su Calciomercato.it:

“Prolunghiamo le misure restrittive sino al 3 maggio. Una decisione difficile di cui mi assumo le responsabilità. Le misure fin qui varate dal Governo stanno funzionando e stiamo ricevendo riconoscimenti. L'Italia sta fungendo da esempio per altri paesi. Non possiamo però vanificare gli sforzi ottenuti, perché potremmo perdere tutti i risultati sin qui conseguiti. Siamo tutti impazienti di ripartire, l'auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità. I risultati dipenderanno dal nostro comportamento. Dobbiamo compiere un ulteriore sforzo rispettando le regole. La proroga che disponiamo oggi vale anche per le attività produttive, mettiamo al primo posto la tutela della salute e cerchiamo di ponderare tutti gli interessi in campo. Tutto il nostro tessuto produttivo ci sta a cuore, vogliamo ripartire quanto prima in condizioni di sicurezza il motore del nostro paese in pieno regime, ma non siamo ancora in condizione. Se prima del 3 maggio si dovessero verificare le condizioni, allora procederemo di conseguenza”.

Poi sulle variazioni: “Dal 14 aprile riapriranno negozi per bambini e neonati, librerie, cartolibrerie. Poi il taglio dei boschi e varie attività forestali. Il lavoro per la fase 2 è già partito. Siamo già al lavoro per far ripartire il sistema produttivo in grande sicurezza. Ci avvarremo di un gruppo di esperti che dialogherà con il comitato Tecnico-Scientfico in modo da avere una possibilità di modificare le logiche del lavoro fin qui consolidate e di ripensare aluni modelli organizzativi. Il gruppo di esperti sarà presieduto da Vittorio Colao“.

Raccomandazione alle aziende: “Raccomandiamo di sanificare gli ambienti di lavoro in questo periodo di attesa. La riapertura del sistema produttivo dipenderà quindi anche dalle aziende e dai lavoratori. Dovrà essere fatto tutto in sicurezza perché non possiamo permetterci una ricrescita del contagio. Dovremo pensare una nuova logistica per quanto riguarda i lavoratori”.

Poi sull'Europa: “Situazione mai vista, serviranno oltre mille miliardi di euro. Numeri mai visti in tempo di pace. Le proposte messe sul tavolo dai leader dell'Eurogruppo sono un primo passo verso una risposta europea. E' un primo passo che l'Italia giudica ancora insufficiente. Occorre lavorare ancora su questa base per costruire qualcosa di più ambizioso. La principale battaglia è quella di un fondo, che deve essere finanziato sulla condivisione economica. Il fondo deve essere proporzionato alle cifre e alle risorse richieste da un economia di guerra e deve essere messo subito a disposizione. Le proposte dell'Eurogruppo contengono una cassa integrazione gestita a livello europeo che metterà a disposizione per i vari stati 100 miliardi. Sul tavolo sono stati messi strumenti significativi, ma il nostro strumento è l'Eurobond, che riteniamo il più adeguato. Eurogruppo propone poi una linea di credito nuova collegata al Mes. Su quest'ultimo punto vedo che in Italia si è levato un dibattito. Ritengo un segno di maturità che un intero paese possa far lievitare questo dibattito. Il Governo troverà l'opportunità per informare tempestivamente tutti i rappresentanti del popolo. E' importante che questo dibattito si sviluppi con chiarezza: Mes esiste dal 2012 come falsamente dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Non è così. Questo Governo parla in faccia agli italiani con chiarezza. L'Eurogruppo non ha firmato nulla né ha istituito obblighi. Su richiesta di alcuni stati membri, ma non dell'Italia, l'Eurogruppo ha lavorato alla proposta di una linea di credito collegata al Mes totalmente nuova rispetto alle linee di credito esistenti. L'Italia poi non ha bisogno del Mes, perché lo ritiene uno strumento inadeguato. Sin dall'inizio ho chiarito a tutti i leader che il Mes non è adeguato a questa emergenza e l'Italia non nea ha bisogno. Ci stiamo battendo per avere innovazioni. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti i cittadini italiani, le menzogne ci indeboliscono nella trattativa. Ho chiesto all'opposizione di essere uniti, ma con quanto detto si rischia di indebolire non il Premier, ma tutta l'Italia. Dobbiamo far capire quale è il nostro progetto anche agli altri paesi, ma così rischiamo di compromettere il negoziato. Lotteremo per avere gli Eurobond e spiegherò con forza che il Mes è uno strumento inadeguato. Non firmerò sino a quando non avrò uno strumento adeguato”.

Mes: “Ho subito detto che non è lo strumento. Alcuni paesi ci chiedono un Mes non condizionato. L'Italia è stata da subito più ambiziosa, noi continueremo a lavorare nella direzione degli Eurobond. So che l'unica scorciatoia è lottare fino alla fine per ottenere un risultato. Abbiamo raccolto tanto materiale con i capi delegazione. Confezionare questo decreto è stato complicato perché abbiamo dovuto sciogliere tanti dubbi. Le forze di maggioranza sono consapevoli che il Mes non è la soluzione. C'è stato un aggiornamento, riflettendo sui prossimi passaggi perché è un negoziato che è molto complesso”.

Riaperture: “Non spingetemi a ipotecare future aperture e puntare date perché stiamo seguendo percorsi razionali e di convivenza con il virus. Dobbiamo farlo su suggerimento degli esperti e assumendoci la responsabilità delle decisioni politiche. Ipotizziamo una ripresa delle attività a pieno regime con protocolli sanitari rigorosi. Dovremo saper convivere con il virus. Ci sono dei tempi e ci sono dei processi, anche per quanto riguarda il discorso Inps. Non abbiamo un paese predisposto per gestire un'emergenza di questo tipo che riguarda tutto il globo. Dobbiamo lavorare per erogare risorse ai cittadini in sofferenza”.

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