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Coronavirus, retroscena Serie A: chiesto lo stop definitivo!

Nel decreto di ieri, il campionato avrebbe potuto essere chiuso

CORONAVIRUS SERIE A / La giornata di ieri ha sancito, con la firma del nuovo Dpcm, la proroga delle misure restrittive fino al 3 maggio per continuare a contrastare l'emergenza coronavirus. Nessuna riapertura, fatta eccezione per quelle di librerie, cartolibrerie, attività forestali e di silvicoltura, negozi per bambini, alcuni studi professionali e la produzione industriale per componenti tecnologiche e legname. Non fa eccezione il mondo dello sport e segnatamente del calcio, che dunque dovrà attendere almeno fino all'inizio del mese per la ripresa delle attività, compatibilmente con quella che sarà l'evoluzione dell'epidemia, si spera positiva. 

Coronavirus, stop fino al 3 maggio: i retroscena del decreto

Su 'Tuttosport' in edicola oggi emergono i retroscena su quanto accaduto prima della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e della firma del decreto. Tra i vari interessi da contemperare, il primo ministro ha ascoltato anche le parti in causa per quanto concerne il mondo del calcio. Nonostante le forti pressioni per riprendere gli allenamenti delle squadre già a partire da martedì, il via libera non è stato concesso. Ma si parla anche di altre pressioni molto forti per far sì che nel decreto venisse sancito lo stop immediato e definitivo alla stagione agonistica in corso. Un comportamento che avrebbe molto indispettito la Figc e la Lega Calcio, che proseguono invece nel loro proposito, se le condizioni lo permetteranno, di concludere regolarmente il campionato.

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