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Serie A, a tutto Ulivieri: dai cinque cambi al caso Stellone

Il presidente dell’AIAC ha parlato a tutto tondo della situazione attuale

CORONAVIRUS ULIVIERI SERIE A SARRI / Il presidente dell’AIAC Renzo Ulivieri, è intervenuto ai microfoni di 'Radio Punto Nuovo' partendo naturalmente dalla situazione attuale legata allo stop per il Coronavirus, con particolare riferimento alla possibile introduzione dei cinque cambi: “I cinque cambi? Ci sembra una soluzione logica ed oltretutto già praticata in Serie C femminile. Con cinque sostituzioni da una parte e dall'altra diventerebbero tempi troppo lunghi, magari saranno concesse, ma in 3 pause. La norma dovrebbe essere che, come ora ci sono le 3 sostituzioni, dovrebbero esserne fatte 5 nelle 3: condensare 2 sostituzioni in 1., mutuando la regola già in uso nel calcio femminile”.

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STELLONE –Da noi il licenziamento non esiste, ma l'esonero, cioè uno viene sostituito nel posto di lavoro, ma non viene meno il contratto, se non per cause di comportamento. Non vorrei entrare nel merito della discussione, posso solo esprimermi con il condizionale. L'esonero mantiene in vita il rapporto contrattuale, si è tolto il rapporto contrattuale e non so se ci sono le condizioni, che nascono da accordi tra le parti. Ho parecchi dubbi. Noi nelle nostre regole abbiamo l'esonero, per il licenziamento ci sono condizioni che in questo caso non esistono, peraltro in questo periodo non se ne possono fare”.

SARRI –Anch'io sono contro i gobbi perché sono della Fiorentina, ma l'ho sempre preso in modo scherzoso. Arrivano persone che dentro hanno l'ideologia del lavoro, perché abituati a lavorare, fin che si gioca, si gioca. Con ragionamenti seri, è tutto un altro discorso. Per quanto riguarda Sarri, quando sei da un'altra per te è ovvio che vedi il potere, la Juve è una forza economica. Quando vai dentro è chiaro che, noi allenatori, abbiamo fatto della nostra forza l'essere tifosi della nostra squadra e dei nostri giocatori. Il discorso di Sarri ci sta, sarebbe stato sgradevole farlo dopo un giorno, ma dopo un anno ci può stare”. 

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