Mattia Maestri da Codogno per la prima volta racconta la sua esperienza
CORONAVIRUS PAZIENTE 1 / Pensavano fosse una 'semplice' polmonite, l'intuizione e la caparbietà dell'anestesista Annalisa Malara gli hanno salvato la vita e hanno permesso all'Europa di guadagnare tempo prezioso nella lotta al Covid-19. Ai microfoni del quotidiano 'La Repubblica' parla Mattia Maestri, 38 anni, diventato il 'paziente 1' italiano di questa terribile pandemia. “Questione di ore: prima stavo bene, dopo ero a un passo dalla morte – racconta Mattia -. L'anestesista ha chiesto di farmi il tampone per coronavirus che in Europa non era ancora stato trovato. Io sono ancora giovane e sportivo, questa anomalia ha permesso di trovarlo e la scoperta non ha salvato solo me. Da quel momento ha permesso di diagnosticare il virus in migliaia di persone. C'è stato il tempo di curare un sacco di gente, di capire perché in tanti stavano già morendo.Appena sedato a Codogno sono entrato in un limbo. Ero incosciente, a tratti sognavo ma non ricordo più cosa. Non soffrivo: avevo però netta la percezione che quella pace fosse l'anticamera della fine”.