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Serie A, Marino: “Società rischiano crac. Alle tv serve il calcio”

Il direttore sportivo dell’Udinese ha parlato della ripresa del campionato

SERIE A MARINO UDINESE CAMPIONATO / Il direttore sportivo dell'Udinese Pierpaolo Marino ha parlato a 'Radio 24' della possibile ripresa del campionato: “Da dirigente la mia paura è che ci stiamo preoccupando di questa stagione, ma dovremmo preoccuparci anche della prossima. Se non dovesse partire a pieno regime, potremmo arrivare al crac di alcune società di calcio. Per quanto ingenti, i danni di un mancato finale di questo campionato saranno riparabili nel tempo”. Le ultimissime di calciomercato: clicca qui!

Marino conferma che le 20 squadre di A sono compatte nel volere la ripresa (“Vorremmo essere in campo il prima possibile”) ma sui diritti tv è categorico: “Le soluzioni si troveranno, non credo si arriverà al conflitto legale: c'è un contratto e saranno rispettati tutti i vincoli. I club ricevono la maggior pate delle risorse dai broadcaster ma anche le piattaforme senza calcio non sopravviverebbero”.

LEGGI ANCHE >>> Uefa, le linee guida: “In coppa per meriti sportivi” | Il comunicato UFFICIALE

Marino ha anche affermato: “Mi fido poco dei dirigenti internazionali, fino ad ora hanno detto la qualunque, hanno difeso gli Europei, hanno difeso le Coppe, hanno fatto giocare Atalanta-Valencia che un nefasto contributo al dolore di Spagna e Italia lo ha dato. Mi fido meno delle dichiarazioni improvvisate. Due settimane fa UEFA e FIFA hanno sostenuto che i contratti erano prorogabili d'autorità, salvo poi fare marcia indietro. Avvocati di Premier League, così come ora si sta rendendo conto anche l'Uefa, hanno sentenziato che la prorogabilità obbligata da parte di enti sportivi dei contratti a giocatori, tecnici e protagonisti del movimento non è possibile, non si riuscirà a rimuovere questo ostacolo legale perché i contenziosi saranno tanti, il primo giocatore che non rinnova farà saltare il banco e le trattative sono singole, non di categoria. In più ci sono i giocatori in prestito che a giugno devono tornare alle società di origine”.

Bruno De Santis

Napoletano, giornalista professionista dal 2006. Il calcio prima di tutto: poco bravo con i piedi, un po' di più (si spera) con la penna.

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