CHAMPIONS LEAGUE HISTORY PORTO MOURINHO/ Dopo aver parlato della storica rimonta del Manchester United di Sir Alex Ferguson, campione nel 2000, e passato alla storia per il treble, in questo episodio è il turno del Porto di Josè Mourinho, vincitore della massima competizione europea nella stagione 2003/2004, trionfo ottenuto in finale contro un'altra grande sorpresa di quell'annata, il Monaco. Una squadra da urlo quella dello Special One, fatta di future stelle e giocatori di assoluta esperienza che, con un cammino incredibile, ha centrato una vittoria che in pochi si aspettavano. Una stagione di gloria quella del Porto che, nel campionato portoghese, ha centrato la vittoria finale con ben otto punti di vantaggio sul rivale storico, il Benfica, e nove sullo Sporting di Lisbona. Nella coppa nazionale invece, il cammino si interrompe in finale, una stupenda partita per omaggiare la scomparsa, decisamente prematura, di Miklos Feher, attaccante del Benfica venuto a mancare in campo qualche mese prima, una tragedia che ha scosso l'intero mondo calcistico e che, a distanza di anni, è doveroso ricordare e commemorare.
Rispetto alla coppa lusitana, in Champions League i discorsi sono abbastanza differenti. Il gironcino verso la fase ad eliminazione diretta pone di fronte ai ragazzi di Josè Mourinho tre nobili del calcio continentale: il Partizan Belgrado, l'Olympique di Marsiglia e, la più grande, il Real Madrid dei Galacticos, in quella stagione guidato da Carlos Queiroz. La competizione inizia per la squadra di Mou con un pareggio in Serbia, poi la doccia gelata contro i Blancos, in casa, per 1-3. Da quella sfida, inizia il vero cammino dei biancoblu in Europa, che accumulano dieci punti nelle quattro partite successive ed ottengono la qualificazione agli ottavi di finale raggiungendo il secondo posto, proprio alle spalle del Real Madrid.
Gli ottavi di finale pongono di fronte ai ragazzi di Mourinho un altro super club: il Manchester United di Sir Alex Ferguson. A sorpresa, grazie ad un gol allo scadere di Costinha all'Old Trafford, il Porto guadagna i quarti dove trova un'altra big francese, l'Olympique Lione. Ed è così semifinale! Ad aspettare i dragoni dello Special One c'è la rivelazione Deportivo La Coruna, club spagnolo che, a sorpresa, ha eliminato prima la Juventus poi il Milan di Carlo Ancelotti. Ad Oporto, in occasione dei novanta minuti di andata, il risultato è fissato sullo 0-0, ma al Riazor, lo stadio che ha condannato le grandissime del nostro calcio, un gol di Derlei vale una storica finalissima. La sfidante è un'altra rivelazione di questa particolare annata di Champions League, il Monaco di Didier Deschamps, e lo scenario è quello della Veltins Arena, in Germania.
Lo scenario è di quelli da sogno la notte del 26 maggio del 2004. Il Monaco ed il Porto si sfidano per uno storico trionfo, una Champions League che avrebbe un valore inestimabile per la crescita delle due società. Mourinho, in occasione della sfida, schiera il suo classico 4-3-1-2 a rombo, che ha fatto le fortune dei Dragoes nei turni precedenti. Fra i pali c'è Vitor Baia; la linea difensiva è composta da Paulo Ferreira a destra, Jorge Costa e Ricardo Carvalho al centro, e Nuno Valente a sinistra. A centrocampo tocca a Costinha, l'eroe di Old Trafford, Pedro Mendes e Nuno Maniche, giocatore che abbiamo visto anche con la maglia dell'Inter. Sulla trequarti, ecco la qualità, l'estro ed il talento di Deco a supporto delle due punte, i brasiliani Carlos Alberto e Derlei. Da non sottovalutare anche i subentranti, in particolare Alenitchev, con un passato alla Roma, e Benni Mccarthy, attaccante cult di origini sudafricane.
Gli avversari, guidati da Deschamps, dai due bomber complementari: Fernando Morientes, il vero numero nove, e Ludovic Giuly, altro giocatore che i tifosi della Roma impareranno a conoscere. I Dragoes, forti di essere i campioni in carica della Coppa UEFA, giocano senza paura, così come il club del Principato, deciso a puntare tutto sulla coppia d'attacco più forte della competizione. Durante il primo tempo però, lo stesso Giuly si ferma per infortunio ed il Porto aumenta i giri del suo gioco, fino alla rete del vantaggio al minuto 39. Siamo in zona Mourinho! Il tecnico portoghese inizia ad ordire le trame della sfida gestendo il ritmo delle giocate fino al colpo del Ko, firmato dal man of the match della partita, Deco, bravo a concludere un contropiede magistrale. Nel finale, c'è gloria anche per Alenitchev che chiude definitivamente i conti e spedisce in paradiso il Porto dei portoghesi, ben nove nell'undici titolare, consacrando la figura manageriale di Josè Mourinho che, nell'estate successiva, approderà al Chelsea di Roman Abramovich.
Il resto, è storia!
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