SERIE A STOP CAMPIONATO CLASSIFICA CONTRATTI/ Dopo i primi ottimismi, le parole del ministro Spadafora ed il nuovo decreto del Governo in merito alla Fase 2, hanno spento un po' l'entusiasmo nel mondo della Serie A e l'ipotesi di uno stop del campionato non è del tutto da escludere. Nel caso che, la massima competizione nazionale dovesse interrompersi, quali sarebbero però le conseguenze e come verrebbero calcolate le classifiche in vista della stagione successiva?
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Nell'ipotesi in cui i tornei non venissero completati, le classifiche sarebbero congelate con le prime sei che otterrebbero l'accesso alle coppe europee (Juventus, Lazio, Inter e Atalanta in Champions League, Roma e Napoli in Europa League), niente scudetto e retrocessioni con due possibilità: bloccate con una possibile Serie A a 22 squadre o due cambi con il campionato cadetto. Da non sottovalutare anche l'eventualità di un playoff e conseguenti playout, un tipo di competizione che andrebbe comunicata comunque entro il 25 maggio alla Uefa. La data ultima invece, per la conclusione del torneo, è fissata al 2 agosto.
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Un altro nodo importante è quello legato ai contratti, sia per i diritti tv e le sponsorizzazioni, che per le scadenze dei giocatori. Secondo 'La Gazzetta dello Sport', in merito agli accordi con le pay tv, non ci sarebbero aperture da parte dei club in merito a sconti o affini. Per i giocatori invece, il problema sarebbe più legato ad una ripartenza piuttosto che ad uno stop. Per tutti i giocatori in scadenza alla fine di giugno, la FIGC è intenzionata a seguire le raccomandazioni della FIFA, ma non va tralasciata l'assenza di obbligatorietà quindi, ogni situazione necessita di un accordo con l'ipotesi TAS sempre sullo sfondo.
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Ai nostri microfoni, l'avvocato Civale, esperto in diritto sportivo ha affermato così: “Va detto che nella contrattualistica internazionale è una common practice prevedere all’intero dei contratti di lavoro e dei transfer on loan agreements delle clausole che prevedano un’estensione automatica della durata del prestito, e quindi del rapporto di lavoro con il calciatore, nelle ipotesi in cui la stagione sportiva non si concluda entro la data preventivata. Tali clausole non prevedono ulteriori esborsi per le società, non mutando, in tal caso, il salario totale del calciatore oppure l’eventuale fees pagata per il prestito”.
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