SERIE A PICCININI / In diretta su 'La7' in collegamento col ministro dello sport Vincenzo Spadafora interviene il noto giornalista Sandro Piccinini che dibatte sul tema della ripresa del campionato sottolineando come, se si pensa di tornare in campo solo a rischio zero, allora anche la prossima stagione sarà inevitabilmente in bilico: “Il mondo del calcio non è solo quello dei calciatori super pagati, che tra l'altro sono gli unici miliardari al mondo a busta paga e quindi pagano tutte le tasse. Il ministro mi pare abbia usato il buonsenso, perché nessuno ha detto se si riparte o meno. Tutti stanno dicendo 'vediamo che succede'. Del virus hanno capito poco in tanti, non si capisce bene quale sarà l'evoluzione. La prudenza è necessaria. Io colgo una differenza nelle posizioni fra il calcio e le istituzioni, è nella loro carica quella di provare a capire se ci sono le condizioni per la ripresa. Il ministro dice che non vuole danneggiare il calcio ma ripartire in sicurezza, cioè rischio zero. I presidenti come tantissimi altri imprenditori dicono “proviamo a convivere col virus”, che vuol dire non rischio zero ma rischiare qualcosa. Il ministro ha una responsabilità importante. E i presidenti dicono che si possono assumere un piccolo rischio. I campionati più importanti stanno temporeggiando. Non sono ottimista, ma se l'obiettivo è ripartire a rischio zero, io dico sarà un problema anche a settembre perché io dubito che a settembre ci sia il rischio zero”. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!
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Piccinini, quindi, aggiunge: “Il calcio ha due diversità importanti, è uno sport di squadra e di contatto e c'è più rischio. Inoltre ha una cassa di risonanza. Se risultano positivi due operai di una fabbrica, forse fanno un trafiletto sui giornali. Se risulta positivo Ronaldo è devastante, quindi bisogna valutare anche questo. Cerchi di capire ministro se è possibile già dal 4 riaprire i centri sportivi per gli allenamenti della Serie A perché hanno centri sportivi molto ampi in cui poter fare allenamenti individuali sotto gli occhi degli allenatori. Sarebbe un modo per accogliere un'istanza dei calciatori senza rompere il protocollo”.
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