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Coronavirus, Le Foche: “Potrebbe essersi ridotta la virulenza del virus”

Il noto immunologo sottolinea anche la scoperta fatta ad Utrecht: “Potrebbe essere utilizzato per una terapia”

CORONAVIRUS LE FOCHE / Mentre la discussione in Europa e in Italia si concentra sulla 'Fase 2', quella della convivenza con il virus e soprattutto dei bilanci e dei conti della crisi economica, sembrano arrivate notizie positive anche sul fronte della ricerca per il contrasto del Coronavirus. Ne parla ai microfoni di 'RaiRadio2' il professor Francesco Le Foche, immunologo clinico del Policlinico Umberto I di Roma che parla innanzitutto della scoperta fatta ad Utrecht, in Olanda: “Questo virus ancora non ci dice con certezza se sviluppa anticorpi di protezione o meno. Dobbiamo essere molto cauti sull'interpretazione dei test sierologici. Certo è che ci sono dei progressi importantissimi, come per esempio l'anticorpo chimera, il cui nome tecnico è 47d11, un anticorpo un po' particolare che ci dice essere sicuramente neutralizzante. Questa è una notizia importante. L'università di Utrecht, in Olanda, ha pubblicato su Nature, la notizia di aver sviluppato un anticorpo monoclonale. Un anticorpo fatto in laboratorio, che si può riprodurre continuativamente”.

Quindi Le Foche aggiunge: “Oggi vediamo delle sindromi meno importanti dal punto di vista clinico. Questo potrebbe essere dato da una riduzione della virulenza del virus. Io sono un clinico, sul campo vedo delle sindromi meno aggressive”.

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