Enrico Castellacci, responsabile sanitario dell’Italia campione del mondo nel 2006 e presidente dell’associazione medici del calcio, ha parlato della situazione attuale con particolare focus sulla questione delle responsabilità.
Il mondo del calcio italiano sta tentando affannosamente la ripartenza con il comitato tecnico scientifico, che sta affiancando il governo in questa delicata situazione. I punti interrogativi però non mancano come sottolineato anche dal presidente dell’associazione medici del calcio, Enrico Castellacci, che a ‘Radio Punto Nuovo’ ha tuonato: “Abbiamo già allertato i legali della nostra associazione perché facciano le loro osservazioni dopo aver letto i protocolli. Ho già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità, che diventa una responsabilità penale. I club si devono assumere le loro responsabilità”. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!
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Coronavirus, i pericoli della ripartenza: il messaggio di Castellacci
Castellacci ha quindi proseguito delineando la strada: “Bisogna nominare dei medici competenti, che vanno associati ai medici del calcio nel rispettare le linee guida, perché è una situazione difficile da valutare con molta attenzione. La quarantena? Si crea un grosso handicap, se si fosse seguito il modello tedesco sarebbe stato più semplice: avremmo messo in isolamento il giocatore contagiato, fatto i tamponi necessari e fatto riprendere gli allenamenti. Qui si pensa alla riapertura del campionato, non escludendo una prossima chiusura. Una volta che si iniziano le trasferte, il pericolo di contaminazione è più alta, basta un solo giocatore e si blocca il campionato. Questo crea delle perplessità non indifferenti sulla vera volontà di ripartire, ci facciano capire se ne hanno voglia“.
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