Nel Decreto Rilancio in approvazione nel Consiglio dei Ministri è prevista una procedura rapida per i ricorsi nel mondo del calcio
ROMA – “Lo scopo è evitare la paralisi dell’ordinamento sportivo attraverso misure, del tutto eccezionali e temporanee, che possano contenere entro tempi certi la durata del predetto contenzioso”, così la relazione tecnico-illustrativa spiega l’art.211 bis riguardo alla procedura veloce della giustizia riguardo alle competizioni sportive prevista dalla bozza del Decreto Rilancio che dovrebbe essere approvato nella giornata di oggi dal Consiglio dei Ministri.
Cinque giorni fa vi abbiamo informato in esclusiva dell’idea del Governo di strutturare una procedura veloce prevedendo i tanti ricorsi che la sospensione dei campionati (quelli dalla serie C in già vanno verso questa direzione) comporterebbe. La bozza del decreto è fluida, ha previsto tanti cambiamenti e rispetto a quanto da noi raccontato sabato scorso cambia solo l’ente di riferimento: il Collegio di Garanzia del Coni con possibili appelli poi al Tar del Lazio o al Consiglio di Stato.
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Rispetto al fondo salva-sport c’è anche un cambiamento rispetto a quanto previsto in precedenza, non più l’1% ma una quota pari allo 0,3 per cento del totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia online, sia tramite canali tradizionali, come determinata con cadenza quadrimestrale dall’ente incaricato dallo Stato, al netto della quota riferita all’imposta unica di cui al decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504, viene versata all’entrata del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione sul Fondo di cui al comma 1. Il finanziamento del predetto Fondo è determinato in misura comunque non inferiore a 40 milioni di euro per l’anno 2020, e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.
Un’altra novità importante per il calcio italiano è la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione in deroga per i lavoratori con contratto sportivo che percepiscono un reddito annuale lordo inferiore ai 50000 euro.
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