Informativa urgente del Ministro dello Sport che nel pomeriggio sarà anche alla Camera dei Deputati. Si parla del protocollo per la ripresa del calcio.
ROMA – Informative urgenti prima in Senato e poi nel pomeriggio alla Camera da parte del ministro Spadafora che interviene per presentare le azioni intraprese per far fronte a questa emergenza. Grande attesa per le decisioni sul calcio. Ecco le sue parole:
POLITICHE GIOVANILI – “L’emergenza sanitaria in corso ci ha obbligato a una rimodulazione dei programmi di tutto il Governo. I giovani sono stati tra i principali testimoni di iniziative molto importanti. Ragazze e ragazzi italiani hanno davanti questa sfida del dopo, riorganizzare vita e relazioni con nuove regole. Abbiamo convocato per la prima settimana di giugno una maratona web con migliaia di ragazzi che saranno rappresentativi di tutte le realtà culturali, laiche e religiose del Paese per strutturare una serie di iniziative in cui far sentire questi ragazzi protagonisti. Cambierà il modo di studiare, di andare in vacanza, la socialità. Con tutti questi ragazzi abbiamo organizzato questa maratona che ci consentirà di avere elementi utili per il nostro lavoro”. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!
STOP – “In questo periodo di lockdown si sono fermate anche tutte le competizioni e le attività sportive, per questo motivo sin dall’inizio dell’emergenza ho mantenuto rapporti costanti con tutti gli organismi sportivi. Tutte quelle realtà che potessero dare a noi come Governo per prendere le decisioni adeguate. Mi sono tenuto in contatto con gli altri ministri degli altri Paesi per cercare una linea comune. Che fosse necessario fermarsi lo avevamo capito da alcuni rinvii molto importanti, come le Olimpiadi. Per l’Italia ci sono stati anche il Giro d’Italia, Euro 2020 e altro ancora. La linea del Governo è stata sempre di prudenza e tutela innanzitutto della salute per tutti. Le immagini dei morti e delle persone che sono state portate via da questa epidemia ritornano nella mente perché riguardano poche settimane fa. Per questo abbiamo riproceduto con prudenza alla riapertura. Il 4 maggio abbiamo ripreso gli allenamenti individuali ma limitati. Questo è stato necessario perché il richiamo che ci veniva dalla comunità scientifica era di rimettere in circolazione il minor numero possibile di persone”.
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CALCIO – “Abbiamo lavorato senza sosta per dar risposta a tutto il mondo dello sport anche se l’attenzione si è concentrata spesso sul calcio. Sono pienamente consapevole dell’importanza non solo sociale, ma sarebbe paradossale se non riconoscessi quest’importanza di un’industria così importante che dà al Fisco oltre un miliardo all’anno. Però ho trovato incomprensibile l’inasprimento che si è creato in questa discussione, mentre gli italiani sono preoccupati per salute e lavoro. Ieri sono arrivate le decisioni del comitato tecnico scientifico sul protocollo della Figc, le osservazioni sono numerose. Ne cito tre: il Cts chiede che nel caso emerga un positivo nella squadra tutta la squadra venga messa in quarantena; affidare la responsabilità ai medici delle singole società nel rispetto dell’attuazione di quel protocollo; il Cts chiede di fare attenzione che il numero elevato di test necessario per i calciatori non vadano ad impattare sugli altri cittadini. Credo che le osservazioni saranno presa in considerazione dalla FIGC che riadatterà il protocollo per consentire la ripresa degli allenamenti il 18 maggio. Poi bisognerà ridefinire nei prossimi giorni la riapertura del campionato”.
CAMPIONATO – “Con il campionato si ripartirà come tutti auspichiamo, sarà dopo una successione ordinata di attività e di protocollo che permetterà di riprendere tutto e tutti in piena sicurezza. Non era possibile decidere subito. L’incertezza ha caratterizzato tutti i Paesi, gli unici che hanno deciso subito sono quelli che hanno annullato la stagione. Gli altri hanno dovuto rinviare valutando l’andatura dei contagi. Il Governo ha tenuto una linea sempre molto precisa e coerente, con attenzione alla salute. Abbiamo visto invece cambiare opinione ai presidenti delle società, ai giornalisti. Un’evoluzione del pensiero determinata al cambiamento continuo dell’emergenza. Se il campionato riprenderà, sarò solo perché sono state adottate tutte le misure. Il supermercato non si chiude con una cassiera positiva? Mi pare evidente: nel supermercato si possono adottare misure di sicurezza, nel calcio c’è il contatto. Da queste semplici evidenze è impossibile non pensare all’isolamento. La sottovalutazione di questo problema in passato ha già portato alla quarantena di squadre. Siamo tutti consapevoli che la necessità di terminare il campionato nasca da motivazioni sportive ma anche da legittime motivazioni economiche dal cui introiti dipende tutto il sistema. Anche per quanto riguarda tutto lo sport di base contiamo di riaprire i centri al massimo per il 25 maggio adottando tutti i protocolli“.
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