L’operazione per la cessione della Roma a Friedkin è saltata: la Roma sarà costretta ad ascoltare le offerte per i suoi gioielli Zaniolo e Pellegrini.
ROMA – L’emergenza coronavirus ha stravolto i piani economici e sportivi della Roma. L’operazione Friedkin, che era ormai a un passo dalla chiusura, secondo l’edizione odierna de ‘La Repubblica’ è da considerarsi saltata, almeno alle condizioni impostate nei mesi scorsi. Il texano era pronto a investire 700 milioni, ma la crisi ha bloccato quasi totalmente le sue attività e la priorità, oggi, è tenere i posti di lavoro di migliaia di dipendenti.
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Calciomercato Roma, 15 giocatori in esubero: priorità è vendere
Il futuro del club giallorosso dipenderà, molto, anche dal campo. Conquistare il quarto posto e il ritorno in Champions League potrebbe favorire un ritorno di fiamma per la cessione societaria e soprattutto dare ossigeno a un bilancio in seria difficoltà. I conti dell’ultima trimestrale riportano un indebitamento di 278 milioni e perdite in grande rialzo a causa della pandemia. Per questo, la società di Pallotta è in prima fila con la Lazio di Lotito per la ripresa del campionato.
Il patron romanista ha versato i primi 89 milioni dell’aumento di capitale deliberato in autunno (150), la cui ultima rata doveva essere coperta dal nuovo acquirente della società. Saltato l’affare, bisognerà fare di necessità virtù. Tradotto: Zaniolo e Pellegrini non sono più incedibili. La Roma, seppur riluttante a cedere i suoi gioielli, sarà costretta ad ascoltare le offerte che arriveranno quando la nuova sessione di calciomercato avrà inizio. Per trattenerli, bisognerebbe riuscire a piazzare (bene) gli esuberi: ben 15, molti dei quali già in prestito, con Under e Pastore in lista.
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