Il patron dell’Udinese, che controlla anche il Watford in Premier League, non vuole tornare in campo a metà giugno.
UDINE – Sfumata l’ipotesi di riprendere il campionato il prossimo 13 giugno, la Serie A prova comunque a trovare l’intesa sui protocolli per tornare in campo entro la fine del prossimo mese in modo da portare a termine il campionato con un calendario fittissimo che, però, preoccupa calciatori ed addetti ai lavori. Tra i capofila del ‘no’ alla ripresa a metà giugno, il patron dell’Udinese Gino Pozzo che in un’intervista concessa a ‘La Repubblica’ spiega: “Bisogna usare il buon senso. Mi sembra assurdo incaponirsi su questa accelerazione. Io non dico che non si debba ricominciare il campionato, ma che lo si deve fare in sicurezza”. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!
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Serie A, Pozzo: “Facciamo un armistizio”
Pozzo, quindi aggiunge: “Le forzature non servono a niente. Un calendario come quello ipotizzato non è applicabile: si rischiano soltanto infortuni a catena. Bisogna trovare soluzioni diversi. Una può essere quella dei play-off e play-out. In ogni caso l’Uefa aveva indicato il 2 agosto come data limite per poter giocare le coppe e si può anche ragionare con l’Uefa di questo”. Il patron dell’Udinese, che in Premier controlla anche il Watford, conclude: “Per finire questa stagione, facciamo tutti i compromessi possibili, a cominciare dalle porte chiuse. Ma non mettiamo a repentaglio il resto. E se la prossima stagione non si potrà giocare con gli stadi aperti, lasciamo perdere. Facciamo come in guerra: si fa l’armistizio e poi si riparte quando si può. Abbiamo già aspettato oltre due mesi, non saranno due mesi in più a cambiare la sostanza”.
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