Giovanni Malagò, capo del CONI, si è soffermato sulla possibile ripresa del campionato di Serie A
MILANO – Via agli allenamenti collettivi nel calcio, con il Governo e le sfere del calcio che potrebbero partorire il prossimo 28 maggio una decisione definitiva sulla ripresa del campionato. Sulla delicata questione è intervenuto Giovanni Malagò, presidente del CONI: “Il calcio, un po’ perché è un mondo a parte e un po’ per interessi economici, ha voluto continuare la sua partita e chiudere i campionati. È un suo diritto e un dovere: conosco le carte, le deleghe, l’autonomia della Figc e il rimando della Federazione alla Lega dell’organizzazione dei campionati. E dico, bene, benissimo: sono il primo a fare il tifo perché il calcio riprenda – le parole di Malagò a ‘La Gazzetta dello Sport’ – Ripartenza il 13 giugno? Se la curva dei contagi manterrà un indice basso, credo non ci sarà problema a partire per quella data”.
Malagò prosegue: “Da mesi insisto, puntiamo a ripartire ma non essendo possibile fare previsioni di lunga scadenza, viste tutte le variabili esistenti, deve esistere anche un piano B. Non averlo è un errore. All’estero i campionati o li hanno chiusi oppure chi ha deciso di riaprirli o intende farlo, nel frattempo, ha messo tutto in sicurezza nel caso di un nuovo stop. Parlo di accordi con le varie componenti e con i broadcaster. Come la Bundesliga“.
Infine, sull’ipotesi playoff: “Lo leggo, ma mi risulta che non tutti siano d’accordo. Voglio sia chiaro che il CONI ha solo interesse se il calcio, o meglio la Serie A, riesce a risolvere i problemi. Le mie non sono invasioni di campo come qualcuno le ha definite: ho un atteggiamento propositivo, non critico”.
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