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ESCLUSIVO – Gismondo: “Gli stadi si possono riaprire, ecco le condizioni”

La Dott.ssa Maria Rita Gismondo va controcorrente. Secondo la direttrice del reparto di microbiologia clinica, di virologia e diagnostica bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, gli stadi della Serie A potrebbero riaprire, anche se a determinate condizioni.

Dottoressa, quando potremo rivedere i tifosi sugli spalti, magari a capienza ridotta?

“L’ho detto anche altrove, dal punto di vista virologico paragono il calcio ad un concerto a porte aperte – spiega in esclusiva a Calciomercato.it, dal 15 giugno sarà possibile organizzare eventi all’aria aperta con 1000 spettatori ma il numero delle persone va considerato in proporzione allo spazio occupato. Mille persone in uno stadio rappresenta un numero irrisorio, vediamo in tv anche i politici riuniti intorno ad un tavolo rispettando le regole, sono stati riaperti i ristoranti mantenendo la distanza di un metro tra i clienti, perchè non fare certe riflessioni anche riguardo alle partite?”

È possibile fare una previsione o immaginare quando sarà possibile far tornare i tifosi sugli spalti?

“Il coronavirus ci impone di navigare a vista, non sappiamo più cosa accade fra una settimana, un mese o due. Bisogna considerare gli spazi, il vantaggio di stare all’aria aperta. Stiamo costruendo un percorso ma siamo vincolati ai dati epidemiologici, in questo momento siamo sotto osservazione. Le condizioni sono queste: conservazione di questi numeri riguardo alla curva dei contagi o addirittura ulteriori miglioramenti, distanza di sicurezza e comportamento responsabile. Penso al classico abbraccio dopo il gol, chi non rispetta le regole dovrebbe essere multato”.

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Coronavirus
Coronavirus (Getty Images)

Come procede la scienza riguardo al vaccino? 

“Per il vaccino, se ci sarà, bisogna considerare almeno 12-18 mesi tra la sperimentazione e la piena diffusione. Puntiamo anche sulle cure, ci sono dei segnali di crescita, lo dimostrano i numeri: sempre meno persone in terapia intensiva mentre ci sono molti più guariti”

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