L’ex presidente nerazzurro rivive le emozioni del successo di 10 anni fa, ritornando anche sull’addio dello Special One e sull’arrivo in panchina di Benitez
Su quel Triplete conquistato 10 anni fa c’è la sua firma. Massimo Moratti, il 22 maggio 2010, ha coronato il sogno di una vita salendo sul tetto d’Europa e replicando il successo di papà Angelo. L’ex numero dell’Inter ha parlato ai microfoni di ‘Sportmediaset’ per rivivere le emozioni di quel trionfo. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!
Ecco le sue parole: “Il primo pensiero al fischio finale dopo la partita col Bayern andò a mio padre, alla mia famiglia. Penso che orgoglio, tenacia e umiltà siano stati i valori della nostra Champions. Crederci sempre, anche nelle difficoltà , anche in momenti difficili o drammatici come a Kiev contro la Dinamo o al Camp Nou contro il Barcellona. Hanno contato l’esperienza del gruppo storico, la classe dei nuovi innesti e la capacità di un tecnico speciale”.
L’addio di Mourinho: “Oggi credo che tutto sommato, per quanto strano, fu un epilogo giusto o per lo meno rispondente alle ambizioni personali di un uomo che non puoi frenare o ostacolare. Ecco, purtroppo fu meno giusto il dopo, la scelta dell’immediato successore (Benitez, ndr) che per quanto bravo non si sposò con la squadra”.
Ora c’è Suning: “Ma con loro un buon futuro, è garantito. Un campione per l’Inter di domani? Godiamoci intanto Eriksen, è un grande giocatore”.
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