In esclusiva a Calciomercato.it, Michele Colucci, avvocato dello Sport, spiega le linee guida Fifa sui contratti in scadenza al 30 giugno e i prestiti
La settimana scorsa sono arrivate le linee guida della Fifa su contratti in scadenza al 30 giugno e prestiti per una stagione. Indicazioni necessarie visto che molti campionati hanno prolungato la stagione fino alla fine di agosto. A spiegare nel dettaglio, in esclusiva per Calciomercato.it, le linee guida della Fifa è Michele Colucci, avvocato dello Sport: “Vorrei sottolineare l’importanza della tempistica e la metodologia adottata dalla FIFA nell’emanare dapprima i Covid-19 Football regulatory issues il 7 Aprile 2020 (dunque in piena pandemia) e le Frequently Asked Questions l’altro giorno. Questi documenti arrivano a seguito di negoziazioni (molto intense) con tutte le parti più rappresentative degli interessi di calciatori, federazioni,leghe e clubs a livello mondiali”.
La Federcalcio mondiale ha agito “di concerto con i maggiori stakeholders mondiali allo scopo di facilitare la loro implementazione da parte dei soggetti interessati: quindi Federazioni nazionali, club e calciatori”.
Linee guida e non imposizioni perché era impossibile agire diversamente: “La Fifa lo ha sottolineato più volte: non ha il potere di modificare i termini e le condizioni contrattuali di club e calciatori. Va tenuto conto della normativa (sia leggi sia contratti collettivi) a livello nazionale”.
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Contratti in scadenza, ESCLUSIVO Colucci: “Serve un compromesso”
Una situazione che porta però altre problematiche ed è per questo – spiega Colucci – che è “auspicabile che le parti raggiungano un accordo che sia magari un compromesso rispetto al salario riconosciuto nel contratto in vigore e in quello futuro” in caso di calciatori che hanno già un accordo con una nuova società.
Situazione comunque ingarbugliata che non potrebbe però portare a ricorsi da parte delle società che si ritroveranno per il finale di stagione senza un giocatore nel caso in cui decide di non accettare il mini rinnovo: “Non possono esserci ricorsi. La Fifa, inoltre, evidenzia il rischio per il calciatore di non poter essere registrato per un periodo di tempo significativo, perché il periodo rilevante per il tesseramento potrebbe essere modificato o posticipato proprio per causa del Covid -19, e quindi il calciatore, pur avendo un nuovo contratto di lavoro non potrebbe partecipare alle gare. Ovviamente è auspicabile che si trovi sempre un accordo fra le parti (quindi non solo la FIGG, ma anche Lega e AIC) a livello di contrattazione collettiva perché questo permetterebbe una più facile implementazione delle misure stabilite a livello centrale”.
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ESCLUSIVO Colucci: “Calcio ne approfitti per diventare più sostenibile”
Un accordo sul quale le parti stanno lavorando con novità che potrebbero esserci a breve. Intanto, il calcio fa i conti con gli effetti economici del Covid. L’avvocato Colucci ha realizzato una survey, in collaborazione fra lo Sports Law and Policy Centre e LawInSport.
In riferimento agli effetti economici sul calcio italiano, la ricerca evidenzia come “la ripartenza del campionato permette di mitigare i danni economici per i clubs di serie A perché comunque potranno essere onorati (vedremo se in misura piena o parziale) i contratti con TV broadcaster e sponsor. Il problema vero resta per i club (e quindi calciatori, allenatori, staff) delle categorie inferiori. In generale, la pandemia indubbiamente ha portato alla crisi economica, occupazionale, e sportiva. Importante che la Figc abbia istituito un fondo ‘salva calcio’ pensando proprio alle categorie minori e ai dilettanti. Ma è necessario fare uno sforzo ulteriore. Serve sfruttare questa crisi per ripensare il modo di fare calcio in termini meramente sportivi e di business affinché sia più sostenibile”.
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