La pandemia da coronavirus è ancora lontana dalla conclusione, ma è già tempo di alcuni bilanci e rimproveri sulla gestione dell’emergenza
“Se l’Italia avesse chiuso prima, sarebbero state risparmiate molte vite. Un lockdown anticipato di una o due settimane può significare fino al 50% di vittime in meno (tradotto fino a 17mila sulle quasi 35mila attuali, ndc)”. Sono le parole accusa di Richard Horton, direttore della celebre rivista scientifica ‘The Lancet’. Intervistato da ‘La Repubblica’, Horton punta il dito con i paesi e i governi che hanno tardato le misure restrittive per contenere l’emergenza.
Tra questi ovviamente anche la Gran Bretagna: “Il ritardo di Boris Johnson è costato almeno la metà delle vittime totali nel Paese. Senza un vaccino è inevitabile avere nuovi e continui focolai. Da qui a un anno non torneremo alla normalità, i politici non lo dicono chiaramente e le persone di conseguenza si comportano in modo scellerato”. Dunque, servirà un nuovo tipo di gestione in attesa del vaccino, che pure potrebbe non bastare: “Non è un proiettile magico. Sarà complicatissimo trovarne uno efficace e sano al 100%”. Lo stesso Horton, 58 anni e laureato in Medicina, non risparmia neanche alcuni colleghi: “Molti scienziati, collusi con i politici, non hanno detto la verità. Nel complesso la comunità scientifica è stata straordinaria, ma sono stati fatti anche degli errori. Non deve più capitare. Ne ve della scienza, tutta”.
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