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Mario Corso, Berlusconi: “Mi si è stretto il cuore”. Moratti: “Lo voleva Pelé”

Il mondo del calcio piange Mario Corso, stella della ‘Grande Inter’ scomparsa ieri: il ricordo di Silvio Berlusconi e Massimo Moratti

Se ne va un pezzo fondamentale della Grande Inter che negli anni ’60 vinse tutto. A 79 anni ancora da compiere, Mario Corso è morto ieri dopo giorni di ricovero in ospedale. Ha giocato 12 stagioni consecutive in nerazzurro, segnando 95 reti in 509 partite e vincendo quattro campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Gianni Brera con un gioco di parole definì il terquartista mancino “participio passato del verbo correre”. Inventore della punizione a ‘foglia morta’, oggi anche Silvio Berlusconi lo ha ricordato in un tweet: “Quando ho sentito la notizia della scomparsa di Mario Corso mi si è stretto veramente il cuore. Ho rimpianto di lui e di quel calcio. Io ero al Milan e sono ancora oggi il presidente più titolato della storia del calcio“.

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Arriva poi anche il ricordo di Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, all’Ansa: “Mario era l’unico calciatore che Pele dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico. Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette a foglia morta: era un piacere vederlo giocare…”.

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