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Juventus, il PAGELLONE scudetto | Il Dybaldo suona la nona sinfonia

La Juventus conquista il nono scudetto consecutivo. Cristiano Ronaldo protagonista, brilla anche Dybala. Sarri al primo successo in Italia

Primo scudetto dell’era Sarri, senza incantare. La Juventus continua il suo dominio in Italia fregiandosi del 9° scudetto consecutivo dopo il successo sul campo all’Allianz Stadium contro la Sampdoria, che porta a +7 il vantaggio sull’Inter dell’ex Conte a due giornate dal termine del campionato. 3003 giorni da campioni d’Italia per la ‘Vecchia Signora’, trascinata dai singoli e da un super Cristiano Ronaldo, arrivato a quota 31 gol stagionali nel massimo torneo italiano. Nella Serie A più lunga della storia e funestata dallo stop per l’emergenza sanitaria brilla anche la stella di Dybala, tornato centrale nel progetto Juve. Sarri trionfa per la prima volta in Italia e ringrazia il ‘Dybaldo’ in vista dello sprint Champions che può essere decisivo per il suo futuro in panchina. In evidenza pure Bentancur, Cuadrado e de Ligt con l’olandese che si è imposto dopo un inizio difficile, deludente invece RamseyDa Cristiano Ronaldo a Sarri: il pagellone scudetto della Juventus campione d’Italia 2019-2020.

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Scudetto Juventus, Sarri ringrazia CR7 e Dybala

Ronaldo e Sarri (Getty Images)

Szczesny 7,5 – A parte qualche incertezza (Brescia e Napoli), merita la fiducia della società che nei mesi scorsi lo ha blindato con un ricco rinnovo fino al 2024. Il ritorno di Buffon lo stimola, non tradisce le attese e dà sicurezza a tutto il reparto. Superlativo nella trasferta contro il Sassuolo nel momento forse più difficile della stagione.

Buffon 6,5 – Si fa trovare sempre pronto quando c’è da far rifiatare Szczesny. Torna alla base dopo la fugace esperienza parigina, mettendo in bacheca l’ottavo tricolore dell’era Andrea Agnelli. Sbaglia all’andata con il Sassuolo, ma nelle sfide interne contro Bologna e Verona risulta decisivo. Si toglie la soddisfazione di sorpassare un altro mito come Paolo Maldini con 648 gettoni nella classifica all-time dei più presenti in Serie A.

Danilo 5 – Non convince alla sua prima stagione a Torino. Lo scambio con Cancelo non ha fruttato l’upgrade sperato alla Juve. Spesso distratto e macchinoso in campo: non affidabilissimo, insomma.

De Sciglio 5,5 – Poche presenze, i suoi stop in infermeria sono una costante. Parte titolare nella gestione Sarri, poi tra mille guai fisici sparisce dai radar. Nella lista dei partenti di Paratici.

Bonucci 7 – Non mancano le amnesie, come lunedì scorso nel big match contro la Lazio. Nella prima parte di stagione però si carica sulle spalle la difesa della ‘Vecchia Signora’, priva del gemello Chiellini e con un de Ligt ancora in fase d’ambientamento. Lo stakanovista di Sarri con quasi 2.900 minuti collezionati solo in campionato. Ottavo scudetto, al pari di Buffon, nella dittatura bianconera iniziata nel 2012.

Alex Sandro 6 – La stagione forse meno esaltante a Torino. Resta un punto di riferimento a sinistra anche per Sarri, ma il rendimento è più discontinuo rispetto agli anni scorsi. Con un’offerta importante potrebbe anche partire questa estate. 

Rugani 5 – Solo 7 presenze con quella odierna. L’ultimo nelle gerarchie di Sarri, non dà sicurezza quando trova spazio come a ‘San Siro’ contro il Milan. Insieme a De Sciglio, anche lui verso l’addio.

Demiral 6,5 – Tra novembre e dicembre scalza de Ligt dai titolari, affiancando Bonucci. Prestazioni di personalità e spessore, prima del grave infortunio al ginocchio all’Olimpico contro la Roma che lo ha tenuto fermo fino a poche settimane fa.

Cuadrado 7,5 – Parte nel tridente, poi Sarri lo scala subito sulla linea difensiva. ‘Sgasa’ sulla destra, pendolino spesso determinante per scardinare le diverse avversarie. Slalom e dribbling a creare superiorità numerica, si applica (e bene) anche difensivamente. 6 assist e 2 gol per la statistica. 

de Ligt 7,5 – Partenza a rilento, finisce sotto processo considerando il cospicuo investimento (quasi 85 milioni di euro) di Agnelli per prelevarlo dall’Ajax e strapparlo alla concorrenza. Come un diesel, esce fuori alla distanza: si lascia alle spalle i problemi d’ambientamento e giganteggia nella seconda parte di campionato. E’ lui nel post-lockdown a guidare Bonucci e a comandare la difesa, malgrado una spalla ballerina. Prezioso anche in zona gol: ben 4 centri all’esordio nel campionato italiano.

Chiellini s.v. – Capitano non giocatore. Stagione da incubo per il senatore bianconero. Il ginocchio fa crack già ad agosto e al rientro viene frenato da nuovi problemi muscolari. Solo una manciata di presenze, Sarri spera di riaverlo al meglio per la fase decisiva della Champions League. Leader dello spogliatoio: nono scudetto consecutivo, l’unico a riuscirci per un’impresa praticamente ineguagliabile.

Matuidi 6 – In partenza la scorsa estate, si guadagna invece ben presto la fiducia di Sarri. Parte bene, poi cala vistosamente alla distanza. Dopo il ritorno in campo dalla lunga pausa perde i galloni da titolare per mano del connazionale Rabiot.

Pjanic 6,5 – In fase involutiva dopo un ottimo avvio di stagione. Illumina la manovra anche senza mai arrivare ai 120 tocchi a partita richiesti da Sarri, ma si spegne presto. Deludente nel 2020: lascia il testimone ad Arthur dopo quattro scudetti, rincorrendo il sogno Champions prima di volare in Catalogna.

Bentancur 8 – Crescita esponenziale, è lui il nuovo pilastro del centrocampo. Da mezzala, regista o (in qualche occasione) da trequartista, si guadagna con merito una maglia da titolarissimo. Vista la giovane età, però, può fare ancora meglio: stride con le sue qualità lo zero nella casella dei gol segnati, mentre in cabina di regia deve limare qualche dettaglio. 

Ramsey 5 – L’acquisto più deludente dell’ultima campagna acquisti. Pochi squilli, determinante solo nel Derby d’Italia contro l’Inter prima della lunga sospensione. Non pervenuto al ritorno in campo. Rischia il taglio dopo una sola stagione in Italia.

Khedira 5 – Come Matuidi, Sarri lo blocca a Torino facendo affidamento sulla sua esperienza e la rinomata intelligenza tattica. Dura però poco: sempre troppo fragile, l’ultima apparizione a dicembre. La Juve gli sta cercando una sistemazione sul mercato

Rabiot 6,5 – Panchina di lusso con i suoi 7 milioni d’ingaggio (più 2 d bonus) nella prima parte di stagione. Poi riemerge e nella fase post-lockdown è uno dei più brillanti. Scalza Matuidi dall’undici titolare e colleziona prestazione confortanti. Sul piano atletico forse quello che sta meglio per la volata Champions. 

Douglas Costa 6,5 – Non riesce a trovare continuità per via dei soliti infortuni. Ma quando scende in campo è quasi sempre determinante con i suoi strappi. Lo ‘spacca partite’ di Allegri e adesso di Sarri: anche il mister di Figline lo centellina servendosene a gara in corso. Il nuovo ko muscolare rischia di fargli perdere lo sprint Champions.

Dybala 9 – Rinato sotto la cura Sarri. Parte a fari spenti dietro Higuain, poi si rimette la maschera e inventa al servizio di Ronaldo. L’unico a segnare in tutte le competizioni, in campionato va in doppia cifra sia per gol che assist (11). Decisivo forse e più di CR7 in alcune fasi della stagione. Regala magie, diverte e si diverte: la perla contro l’Inter nel deserto dell’Allianz Stadium è la ciliegina sulla torta dell’ennesimo scudetto della ‘Vecchia Signora’. Una ‘Joya’ per gli occhi e per la Juventus, che ha ritrovato il suo ‘Diez’ ad un passo dall’addio la scorsa estate.

Bernardeschi 6 – Resta il grande enigma della Juve. Anche Sarri fa fatica a trovargli una collocazione tattica, prima di rimetterlo nel tridente d’attacco. Prezioso tatticamente nello scacchiere del tecnico napoletano, anche se il salto di qualità tarda ad arrivare. Contro la Sampdoria si sblocca e lascia una piccola traccia sul tricolore. Fatica ad incidere: le chances per lui in bianconero potrebbero essere finite… 

Higuain 6,5 – Ritrova Sarri e parte col botto. Gol decisivi all’inizio, tra cui la prodezza da ex contro il Napoli. Poi perde smalto e litiga con il gol, anche se rimane un punto di riferimento importante lì davanti per Ronaldo e Dybala. Alti e bassi, la sua avventura a Torino sembra arriva al tramonto. Stavolta definitivamente. 

Cristiano Ronaldo 9 – C’è ovviamente la sua firma anche nel match contro la Sampdoria che consegna lo scudetto alla Juventus. Continua a macinare record, un animale da competizione che non conosce sosta nemmeno a 35 anni. Qualche screzio con Sarri e un momento di appannamento in autunno, prima di ritornare CR7 e trascinare la Juve verso un nuovo trionfo. E’ il bianconero ad aver realizzato più reti in una singola stagione (31, insieme a Felice Borel) e ha ancora due partite a disposizione per l’assalto (difficile) alla corona di capocannoniere e alla Scarpa d’Oro. Toglie le castagne dal fuoco in più occasioni a Sarri, ma non è sazio: lo scudetto non gli basta, le big di Champions sono avvertite. I record sono fatti per essere battuti… da Cristiano Ronaldo!

Pinsoglio, Muratore, Olivieri: NG

Maurizio Sarri (Getty Images)

Allenatore: Sarri 6,5 – Dopo tanta gavetta, primo titolo prestigioso sulla panchina di una squadra italiana. E’ lo scudetto dei singoli, più che del gruppo e di una filosofia di gioco. La polmonite gli fa perdere tempo prezioso in estate, non riesce a plasmare la sua Juventus che rimane ancora un ibrido in attesa di trovare una precisa identità. Stagione particolare per gli effetti dell’emergenza sanitaria: ha il merito di non affondare e portare in porto la nave respingendo i sogni di gloria di Lazio e Inter, crollate nella fase post-coronavirus. Inoltre, rispolvera il vero Dybala riuscendo a farlo esprimere al meglio al fianco di un accentratore come Ronaldo. Adesso si aggrappa al ‘Dybaldo’ per la scalata Champions: non sono ammessi fallimenti, pena un possibile divorzio anticipato (al momento comunque da escludere) con la ‘Vecchia Signora’.

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Giorgio Musso

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