L’ex ct del Cile e attaccante del Barcellona Juan Antonio Pizzi, ha analizzato la sfida di domani tra azulgrana e Napoli
Juan Antonio Pizzi, ex commissario tecnico del Cile e con un passato da attaccante nel Barcellona (20 reti in 38 presenze tra 1996 e 1998), non ha dubbi sulla grande sfida di domani tra azulgrana e Napoli: sarà ancora un match equlibrato, come all’andata. Ai microfoni di Calciomercato.it, il tecnico analizza una gara che sarà inevitabilmente condizionata dall’assenza del pubblico: “Giocare così è completamente differente. Si può pensare che ad essere maggiormente penalizzata sia la squadra che di casa, ma in realtà un ambiente silenzioso non aiuta nemmeno gli ospiti”.
Che partita si attende al Camp Nou?
“L’andata è stata molto equilibrata, ma ora mi attendo che le squadre si scoprano di più, che corrano più rischi. Il Barça è più abituato a queste sfide e gioca nel suo stadio, sarà un piccolo vantaggio”.
All’andata il Napoli è parso, a tratti, rinunciatario.
“Non credo che fosse necessariamente una scelta: il Barcellona tende a tenere moltissimo il pallone e obbliga i rivali a chiudersi, ad attendere il momento giusto per andare in contropiede e creare pericoli”.
Gli azzurri dovranno alzare il baricentro?
“Non dipenderà solo dai dettami di Gattuso. Se il Barça riesce a far funzionare il suo giro palla, per quanto il Napoli tenti di avanzare, farà enorme fatica. Gli azzurri devono essere consapevoli che la situazione sarà molto simile a quella vissuta al San Paolo, e che servirà un lavoro difensivo perfetto per passare il turno”.
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Di fronte ci sarà un Barça senza Busquets, Vidal e Dembelé….
“Le assenze ci sono e aumentano le possibilità del Napoli, certo, ma Setien resterà coerente con quanto ha cercato di fare finora. I suoi ragazzi terranno il pallone e cercheranno qualche giocata magistrale di Messi, in grado di aprire la sfida”.
Al San Paolo doveva essere la sua notte nel tempio di Diego, eppure non brillò.
“È vero, ma all’andata non c’era Luis Suarez, che con la Pulga ha un’enorme intesa, molto più che con gli altri. E poi, attenzione: anche nelle partite in cui sembra spento, Leo può svegliarsi improvvisamente, scartare 3-4 giocatori e decidere la sfida. Gli basta pochissimo per cambiare l’equilibrio”.
Come giudica il Napoli di Gattuso?
“La forza del Napoli sta nel gruppo, Gattuso ha portato concetti diversi rispetto a quelli di Ancelotti ed è molto bravo a trasmettere anche l’anima, la grinta di cui parla spesso. Come squadra, credo che i partenopei siano in grado di giocarsela alla pari col Barcellona, che ha individualità straordinarie ma che a livello fisico, tattico e strategico non è superiore agli azzurri”.
Chi la spunterà?
“Sarà una sfida aperta, ma sono un ex giocatore del Barcellona, e quindi faccio sempre il tifo per loro”.
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