Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Junior Moraes, bomber dello Shakhtar Donetsk che lunedì affronterà l’Inter di Conte in semifinale di Europa League
E’ di gran lunga il miglior marcatore della squadra con 25 gol complessivi, dunque tra i giocatori più temibili che l’Inter di Conte affronterà lunedì sera in quel di Dusseldorf nella sfida che metterà in palio la finale di Europa League. Parliamo di Junior Moraes, numero dieci dello Shakhtar Donetsk e uno che 33 anni non li dimostra per nulla. Perlomeno in campo, dove è un cecchino quasi infallibile, un attaccante moderno perché bravo pure a dialogare coi compagni, a saper giocare per la squadra rendendo efficace il gioco spumeggiante della formazione ucraina. Indispensabile con Fonseca, passato alla Roma con l’idea poi non concretizzatasi di portarselo con sé nella Capitale, lo stesso con Luis Castro, il brasiliano naturalizzato ucraino (all’attivo 5 presenze nella Nazionale di Shevchenko) sarà una vera spina nel fianco per Godin e compagni.
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Inter-Shakhtar, Junior Moraes a CM.IT: “Il nostro gioco anche contro i nerazzurri. Non dobbiamo temere nessuno, possiamo vincere l’Europa League”
Si può dire che Moraes è quello che mette il punto, spesso esclamativo, alla manovra di uno Shakhtar ricco di talento, finalizzando “un piano di gioco offensivo con controllo di palla e grandi combinazioni in attacco”, come ha detto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it proprio il bomber di Santos: “Giocheremo così anche contro l’Inter – ha aggiunto Junior Moraes ai nostri microfoni – Del resto i risultati che abbiamo ottenuto dimostrano che possiamo davvero raggiungere la finale e vincere l’Europa League. Farò di tutto per portare questo titolo in Ucraina. Se sono nel momento migliore della mia carriera? Il mio obiettivo è sempre quello di migliorare il mio gioco e i miei numeri stagione dopo stagione – ha risposto il classe ’87 a Calciomercato.it – Questo fin qui sta accadendo con successo. Il mio ‘segreto’? L’analisi della prestazione nel post-partita, una corretta alimentazione, l’allenamento e altre cose mi aiutano a stare meglio. Poi il rapporto con gli altri attaccanti è molto buono”.
Sfida nella sfida sarà quella tra lui e Romelu Lukaku, trascinatore di un’Inter che, dopo il Getafe, ha buttato fuori il Bayer Leverkusen, mentre gli ucraini si imponevano il giorno successivo sul Basilea con un netto 4-1: “Dobbiamo rispettarlo, ma non temerlo. Non dobbiamo temere nessuno. L’Inter ha certamente una difesa solida e giocatori di grande esperienza, abituati a giocare grandi partite”.
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