Il ministro della Salute Roberto Speranza ha rassicurato gli italiani e frenato i governatori: “situazione molto diversa da febbraio-marzo. Si torna a scuola”
La curva dei contagi ha ripreso a salire, toccando quote risalenti alle giornate di maggio sul finire del lockdown. Non certo i numeri di febbraio o marzo, ma sufficienti per allarmare cittadini e governatori in vista di un nuovo blocco.
Su questo è intervenuto il ministro della Salute Speranza, che in una intervista a ‘La Stampa’ ha dichiarato: “Sono ottimista, anche se prudente e cauto. Il nostro Servizio sanitario nazionale si è molto rafforzato. La situazione non è paragonabile a quella di febbraio-marzo, quando avevamo una curva di contagi fuori controllo e non avevamo un apparato pronto a tracciare e isolare i casi”.
“La media dell’ultima settimana è di trent’anni” – ha proseguito Speranza -. “Significa che molti non hanno nemmeno bisogno di cure. Infatti non ci troviamo di fronte a una emergenza ospedaliera. I reparti di terapia intensiva sono lontani dal pericolo di saturazione vissuto qualche mese fa”.
Punto anche sulla scuola, reputata “bene primario per un Paese democratico ed evoluto”. A ‘La Repubblica’, il ministro ha rassicurato tutti anche sul tema dell’istruzione: “Le scuole le riapriremo. Punto. Lo faremo adottando le misure di massima sicurezza. E test a chi lavora negli istituti”.
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