Riapertura stadi, Zampa: “Il Ministero è contrario, prima ci sono le scuole”

Gli stadi restano chiusi: dopo le aperture di questi giorni a un possibile ritorno dei tifosi in tempi brevi, arriva un nuovo secco no

In questi giorni negli stadi di Serie A sono tornati ad affacciarsi i tifosi, anche se in minima parte e comunque a invito da parte dei club, che hanno dato priorità al personale sanitario. Un gesto di riconoscenza che sembrava il preludio a un’apertura maggiore degli impianti sportivi, pur sempre con capienza ridotta, anche e soprattutto dopo che alcune regioni aveva dato autonomamente il via libera alla riapertura parziale degli impianti.

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Da Sandra Zampa, però, arriva un nuovo no, anche a una capienza del 25%: “Noi al Ministero siamo contrari, il ministro ha ieri ribadito che prima ci sono le scuole, ci sono altre priorità, e poi ci occuperemo degli stadi”. La sottosegretaria alla Salute è intervenuta a ‘Radio 24’, ribadendo in ogni caso la precedenza alle scuole e alla valutazione degli effetti a lungo termine. “Occorre prima vedere quale sarà l’impatto delle riaperture delle scuole, di quanto si alzerà l’indice di riproduzione virale, e poi si vedrà”, ha aggiunto Zampa. Sulla possibilità che il Governo possa fermare le Regioni: “Questo lo deciderà il ministro”. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora nei giorni scorsi aveva annunciato anche un protocollo ad hoc per la riapertura degli stadi, previa approvazione del Cts.

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