Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’OMS e membro del Comitato tecnico scientifico, ha parlato dell’attuale situazione relativa alla pandemia in atto
Il ‘caso Genoa‘ scuote il mondo del calcio. Quattordici le positivitĆ riscontrate tra calciatori e staff e una situazione che puĆ² mettere in difficoltĆ tutto il sistema. Si discute, infatti, della possibilitĆ di rinviare alcune partite, o addirittura tutta la terza giornata in programma nel prossimo weekend, mentre il governo starebbe pensando a stoppare la Serie A per quattordici giorni. Di questo, e dell’attuale situazione della pandemia da Covid-19 in atto in Italia e nel mondo, abbiamo parlato con il Professor Ranieri Guerra, direttore aggiunto dellāOrganizzazione Mondiale della SanitĆ Ā e membro del Comitato Tecnico Scientifico.
Il Premier Conte ha escluso categoricamente la possibilitĆ di un nuovo lockdown generalizzato: ĆØ sulla stessa linea di pensiero del Primo Ministro?
“Al momento, non siamo nelle condizioni di diffusa circolazione comunitaria del virus con incrementi esponenziali, sia dei casi che dei ricoveri e con la pressione ingestibile sulle strutture sanitarie che abbiamo visto in alcune aree del paese. Abbiamo migliori capacitĆ , conoscenze e strumenti. Soprattutto, abbiamo maggiore comprensione di cosa ĆØ indispensabile fare nella nostra societĆ per prevenire quanto stiamo vedendo in altri paesi, meno rigorosi e tempestivi del nostro. Ci sono focolai che il sistema di monitoraggio in atto riesce a identificare e circoscrivere immediatamente, bloccando quindi l’alimentazione della circolazione del virus”, le parole del Prof. Guerra a Calciomercato.it.
Qual ĆØ la situazione, al momento, in Italia rispetto agli altri paesi a livello di contagi e contenimento della pandemia?
“Ć nettamente migliore, ma la curva sta riprendendo forza con la fine dell’estate e con le riaperture indispensabili che sono state autorizzate. La curva cresce lentamente, ma progressivamente e ci dice chiaramente di agire ora per impedire che la situazione peggiori”.
A che punto ĆØ il vaccino e quando dovrebbe essere disponibile nel nostro Paese?
“Candidati vaccini ce ne sono molti e almeno una mezza dozzina ĆØ in fase avanzata con risultati promettenti. Ho sempre detto che avremmo avuto almeno un vaccino per la fine dell’anno o all’inizio del 2021. Il problema ĆØ ovviamente tecnico-scientifico in questo momento, ma diventerĆ industriale e logistico a seguire. Dovremo essere in grado di produrre dosi in maniera molto sostenuta e di distribuire il vaccino a tutti coloro che saranno eleggibili per la vaccinazione. In primo luogo, sanitari, persone con polimorbositĆ , anziani e soggetti fragili. L’OMS sta lavorando per fare in modo che l’equitĆ della distribuzione sia rispettata e che il vaccino sia veramente un bene pubblico non soggetto a calcoli di natura economico-finanziaria. L’obiettivo ĆØ di vaccinare almeno il 20% della popolazione mondiale entro il 2021“.
Il virus ĆØ mutato? Ć meno aggressivo?
“Il virus continua a mutare, anche se con frequenza bassa che non ha ancora inciso sulla sua letalitĆ , ad esempio. Ci sono alcune varianti in circolazione che sembrano renderlo piĆ¹ contagioso, ma la ricerca in questo settore non ci ha ancora dato risultati definitivi. Sembra abbastanza stabile e questo naturalmente ĆØ un bene dal punto di vista della sintesi del vaccino”.
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Serie A, Ranieri Guerra su stop al campionato e riapertura degli stadi
Il CTS, di cui lei fa parte, ha detto no all’apertura, fino al 25% della capienza, degli stadi. Come siete arrivati a questa decisione e quali sono i motivi che vi hanno spinto a rigettare la richiesta?
“La decisione ĆØ stata di raccomandare di sospendere, per il momento, la discussione sulla riaperture degli stadi, perchĆ© sono state riaperte da poco le scuole, compresi i nidi e le universitĆ e, in piĆ¹, il 50% della pubblica amministrazione ĆØ tornata al lavoro in presenza. Si tratta di venti milioni di persone che ogni giorno impegnano il trasporto pubblico, le mense e le strade, oltre che gli uffici e le strutture del paese. Ć indispensabile proseguire con cautela, come fatto egregiamente dal Governo finora, seguendo la logica dei passi progressivi, valutando l’impatto di ciascuna riapertura sulla circolazione del virus dopo un periodo di incubazione. In pratica, verso il 10 ottobre vedremo l’effetto della riapertura delle scuole. Dopo un altro periodo di incubazione, quindi verso la metĆ di ottobre, vedremo quanto il virus abbia ripreso a circolare nelle nostre famiglie, a causa delle riaperture. Sono convinto che non ci sarĆ necessariamente una forte impennata, ma la cautela ĆØ indispensabile anche per poter richiudere, sia pure temporaneamente, quanto non indispensabile, come giĆ fatto con le discoteche. Tenere le scuole aperte ĆØ un dovere etico e tutti dobbiamo contribuire, anche il pubblico dei tifosi”.
Infine, ĆØ esploso ieri sera il ‘caso Genoa’ con 14 positivi tra atleti e staff. Una situazione del genere, visto il protocollo da attuare da voi validato, puĆ² portare addirittura allo stop del campionato dopo solo due giornate?
“Spero di no, ma certamente ĆØ uno dei fattori di rischio che avevamo previsto con chiarezza e che puntualmente si sta manifestando. Questo virus contagia e si diffonde con una logica prevedibile, non fa nessuno sconto. E anche se veniamo spesso accusati di essere Cassandre, ritengo che qualcuno la campanella d’allarme debba continuare a suonarla. Ricordando a tutti quale sia il rischio, che il molti altri luoghi del mondo continua a manifestarsi concretamente”, ha concluso il Prof. Guerra a Calciomercato.it.
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