Uefa e Serie A presentano regolamenti diversi in caso di più positivi in una stessa squadra: per il caso Genoa si sarebbe giocato
Il caso Genoa scuote la Serie A: quattordici tesserati positivi nel club rossoblù, di cui 12 emersi l’indomani della partita contro il Napoli. Un episodio che mette a rischio la gara del prossimo fine settimana contro il Torino e accende il dibattito sul proseguimento del campionato, con l’ipotesi di una sospensione totale di 14 giorni approfittando anche della pausa. Una serie di incertezze dovute ad una mancanza di regolamentazione. Per il massimo campionato non c’è alcun riferimento al numero di calciatori positivi in una squadra che fa scattare il rinvio.
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Cosa diversa da quanto accade nelle competizioni Uefa. Per la Champions e l’Europa League viene fissato un numero minimo di calciatori disponibili per poter disputare il match. Le gare si giocheranno regolarmente se si avranno a disposizione almeno 13 giocatori (compreso almeno un portiere) inseriti nella lista A. Qualora non fosse possibile, è data la possibilità di rinviare il match oppure di inserire calciatori tesserati per quel gruppo ma non inseriti nella lista Uefa. Le gare della fase a gironi devono in ogni modo essere disputate entro il 28 gennaio 2021. Qualora non fosse possibile disputare il match entro questa data, sarà data la sconfitta al tavolino alla squadra che ha presentato l’elevato numero di calciatori positivi.
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