Il ministro della salute Roberto Speranza è intervenuto nel corso di ‘Che Tempo Che Fa’ anticipando le nuove misure per fermare la diffusione del covid
Roberto Speranza, ministro della salute, è intervenuto nel corso di ‘Che Tempo Che Fa’ su Rai3: “Incideremo su settori della vita che non sono essenziali. Abbiamo investito tanto sulle scuole, che lo sono. Teniamo in sicurezza i ragazzi durante l’orario scolastico, ma se fuori dallo stesso c’è una festa, rischiamo di vanificare gli sforzi effettuati. Le norme vanno rispettate e gli italiani hanno dimostrato che lo sanno, ma incrementeremo i controlli”.
Lockdown – “Dobbiamo evitarlo, e queste norme servono a queste. Le feste saranno vietate per tutti, non sono per i ragazzini. Saremo più attenti sugli assembramenti in generale, intervenendo anche sugli orari dei locali. Siamo in una fase diversa, serve maggiore rigore da parte di tutti. Il 75% del contagio, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sta avvenendo nelle relazioni familiari o di natura personale, che è quando abbassiamo la guardia”.
Regioni – “Le regioni avranno l’autonomia per scegliere misure più restrittive, ma le norme del prossimo dpcm saranno valide su tutto il territorio nazionale”.
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Lockdown territoriali – “Per ora non ci sono le condizioni in nessuna regione, ma ci sono stati interventi forti in alcune zone che ci hanno consentito di governare il contagio e tornare alla normalità. Nessuno ha la palla di vetro: ciò che accadrà nel prossimo mese dipenderà dal comportamento delle persone, quella è la chiave per schiacciare la curva”.
Altre misure – “Saranno oggetto di una discussione che non abbiamo ancora fatto, ne parleremo con gli altri membri del Governo e le regioni, speriamo di firmare il dpcm domani. Ma la certezza è una: dopo mesi di misure meno stringenti, ora siamo costretti a stringere di nuovo e ci serve l’aiuto di tutti”.
Vaccini – “Abbiamo il 70% in più di vaccini antinfluenzali, invito tutti a farlo: la campagna vaccinale sta partendo in anticipo rispetto al solito. Per quanto riguarda i reagenti, so che il problema è stato risolto. A marzo ed aprile eravamo a 30mila tamponi, ora siamo a 130mila. Stanno arrivando cinque milioni di test antigenici, che ci aiuteranno. Nessuno può fare miracoli, tanti grandi paesi sono in difficoltà. L’Italia ha fatto un lavoro importante e dobbiamo insistere su questa linea. Veniamo da 15 anni di disinvestimento sul servizio sanitario nazionale, abbiamo investito di più in 5 mesi che negli ultimi cinque anni”.
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