Carlo Ancelotti ha parlato del calcio italiano e non solo, dalla Juventus all’Inter e al Milan
Carlo Ancelotti torna a parlare del calcio italiano. La corsa Scudetto si preannuncia equilibrata e il tecnico sembra avere le idee chiare su come andrà: “Il Milan sta bene. Pioli e Maldini hanno svolto un lavoro eccezionale negli ultimi sei mesi. L’Inter si è rinforzata in estate: può interrompere l’egemonia della Juventus. In generale, mi pare la serie A più incerta dell’ultimo decennio – spiega alla ‘Gazzetta dello Sport’ – Covid-19? C’è sempre chi grida al complotto, ma io guardo alla realtà: oltre un milione di morti nel mondo, economie a pezzi e gli scienziati alla ricerca del vaccino”. Clicca qui per nuovi dettagli.
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Ancelotti ha proseguito il suo commento: “Mai avuto dubbi sulle qualità di Maldini come dirigente: quando una persona è a posto, non sbaglia. L’esperienza è un requisito importante, ma si fa solo quando ti ritrovi in prima linea. Quando si parla ad esempio di Pirlo allenatore e si osserva che è ancora acerbo per guidare la Juve, replico che per lavorare in panchina servono conoscenza della materia ed esperienza. Pirlo ha un’enorme competenza. Conte è un eccellente professionista. Ci sentiamo qualche volta al telefono, ha una feroce voglia di migliorarsi e di ampliare la sua cultura calcistica”.
IBRA – “Ibra è Ibra. Quando trovi un calciatore come lui, fai bingo – prosegue Ancelotti – Le motivazioni e l’orgoglio sono sempre state la sua forza, ma in assoluto Ibra è un signor professionista”.
LA PREMIER – “Klopp è riuscito a migliorare una squadra fortissima acquistando uno dei migliori centrocampisti del mondo e un attaccante in ascesa: Thiago e Jota sono rinforzi di qualità. Sarà una bella lotta per il titolo, forse ci regalerà la Premier più spettacolare di sempre. Il Manchester City ha rivoluzionato la difesa. Il Manchester United ha chiuso benissimo la scorsa stagione. L’Arsenal ha un allenatore bravissimo. Il Chelsea è l’incognita. Io dico occhio al Tottenham: con Bale, Reguilon, Hojbjerg e Doherty gli Spurs sono cresciuti. E poi c’è il mitico Mourinho: José è un grande. Bielsa? Non ci siamo mai incontrati. Mi piacerebbe cenare con lui e ascoltarlo parlare di calcio”.
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