Lucescu ricorda i primi momenti di Pirlo, lanciato in Europa ai tempi del Brescia quando aveva ancora 16 anni. Stasera saranno avversari in panchina
Il tecnico Mircea Lucescu ha parlato a ‘La Gazzetta dello Sport’ in vista di Dinamo Kiev-Juventus, che aprirà il girone G di Champions League alle 18:55. In particolare ha raccontato alcuni episodi legati agli esordi di Andrea Pirlo, allenato ai tempi del Brescia.
Pirlo da ragazzo. “Andavo sempre agli allenamenti dei giovani e mi resi conto da come si muoveva e toccava la palla che dentro di lui c’era un campione. Poi ci fu il Viareggio: Andrea ci andò sotto età ma non giocò e io che ero arrivato fino a lì per vederlo notai quanto fosse deluso. Così lo riportai a Brescia in macchina: un viaggio di tre ore in cui provai a parlargli e dargli fiducia. Lo volevo sempre con noi e iniziai a chiamarlo in prima squadra, lo proteggevo e volevo far crescere quel talento. Alla fine uscì il campione, merito suo ovviamente”.
Il rapporto con Pirlo. “Non ho mai dovuto bacchettarlo. Qualche discussione, mai i litigi: consigli su cosa fare piuttosto. Di recente non l’ho sentito, ma sono felicissimo per lui. In campo aveva equilibrio e senso della giocata, cose che lo aiuteranno anche in panchina. Allenare è anche istinto. E lui lo aveva, la sentiva la partita”.
Esordio in Europa. Pirlo esordì 16enne in Europa contro l’Ipswich l’11 ottobre 1995 nel torneo Anglo Italiano. E gli inglesi segnarono il 2-2 dopo il suo ingresso. “Litigai con Luzardi (difensore del Brescia, ndr). Era arrabbiato – racconta Lucescu – perchè avevo messo in campo il ragazzino. Questo ragazzino ha davanti un gran futuro – urlai – tu non so. Cose da spogliatoio, capitano”.
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE:
Champions, oggi in campo Juventus e Lazio: le probabili formazioni
Calciomercato Juventus, dalla Champions al rinnovo | ‘Grana’ Dybala