Il centrale del Barcellona, Gerard Pique, è tornato a parlare polemizzando, e non poco, con la stessa società blaugrana
Ad una manciata di ore dal ‘Clasico’ di domani contro il Real Madrid, riprende la parola uno dei leader dello spogliatoio del Barcellona: Gerard Pique. Fa scalpore l’intervista rilasciata al quotidiano catalano ‘La Vanguardia’ in cui ha toccato diversi argomenti a partire da Koeman: “Sensazioni molto buone. L’allenatore usa un messaggio molto diretto che è piaciuto allo spogliatoio e la dose di lavoro è aumentata. Abbiamo iniziato bene la stagione. Vediamo cosa succede nel clasico”. Sulla possibilità di lasciare il Barça: “Se i leader o l’allenatore che doveva venire non contavano su di me, non avrei avuto problemi. Il Barça viene prima di tutto. Abbiamo toccato il cielo col ‘Triplete’ del 2015 e da lì il club è calato invece di crescere e quel trend è inappellabile. Abbiamo toccato il fondo con il 2-8 e abbiamo dovuto resettare tutti per vedere cosa fosse meglio per il club”.
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Più duro invece Pique sul rapporto con la società e Bartomeu: “Non voglio andare d’accordo con nessuno ma ci sono state delle volte in cui le cose non mi sono piaciute. Dalla questione dei social network ad altro. Da giocatore del Barça vedo che il mio club ha speso soldi, soldi che ora ci chiede praticamente indietro. Non lo fa solo a persone esterne ma anche a chi ha un rapporto storico con la società. A noi calciatori in attività e credo sia oltraggioso. Quando ho chiesto spiegazioni mi è stato risposto “Gerard, non lo sapevo”. Il mio rapporto col presidente può essere cordiale ma ci sono cose che restano”.
Per quanto riguarda invece Leo Messi: “Io, da presidente, mi sarei comportato in modo diverso. Ho chiesto a Messi di restare. Mi chiedo come sia possibile che il miglior calciatore della storia, di cui tutti noi abbiamo avuto la fortuna di godere debba mandare un burofax per farsi ascoltare. Per me è stato scioccante. Leo merita tutto. Il nuovo stadio dovrebbe avere il suo nome e poi quello dello sponsor. Dobbiamo avere cura delle figure come lui non screditarle”.