Calcio in crisi per la pandemia da Coronavirus: tre lettere al Governo per chiedere aiuto, c’è il rinvio degli stipendi
Il momento già difficile del calcio italiano viene ulteriormente complicato dalle nuove restrizioni del Governo. La pandemia avanza, la seconda ondata è già iniziata e l’invito alle persone è quello di restare a casa evitando contatti. Così, lo sport nazionale, soprattutto nelle serie inferiori, è messo in ginocchio e chiede aiuto. Ieri, riporta il ‘Corriere dello Sport’, Gravina, Dal Pino e il Comitato 4.0 avrebbero scritto a Conte e per conoscenza ai ministri Spadafora, Gualtieri e Speranza. Lo spunto è l’abolizione dei 1.000 ingressi alle partite stabilita dal dpcm, ma vanno oltre e chiedono di inserire il calcio tra i settori in crisi: clicca qui per nuovi dettagli.
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Con ingaggi pattuiti in era pre Covid-19, anche la Serie A sta soffrendo pesantemente la mancanza di tifosi sugli spalti. A breve Gravina dovrebbe varare una normativa che, in presenza di un accordo tra le società e i suoi tesserati, garantisca flessibilità nel pagamento degli emolumenti. La decisione sarebbe arrivata per evitare i punti di penalizzazione per chi non rispetta le scadenze fissate per gli stipendi. Per la serie A si prevede una perdita da 620 milioni di euro tra incassi da botteghino (360) e mancate partnership (260).
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