Mircea Lucescu, tecnico della Dinamo Kiev, ha parlato di Pirlo, della Juventus e molto altro
Mircea Lucescu manda consigli ad Andrea Pirlo. L’esperto e vincente tecnico rumeno, che la scorsa settimana ha perso contro la Juventus con la sua Dinamo Kiev, ieri ha seguito la gara pareggiata contro il Verona: “Consigli? Non è facile iniziare una carriera con una squadra che deve vincere tutte le partite. Ho visto la partita di ieri, è stato anche sfortunato. Deve trovare un equilibrio, contro la Juventus tutti danno il cento per cento – spiega Lucescu a ‘Radio anch’io sport’ – Il rapporto coi ragazzi sarà determinante. Io sono convinto che riuscirà a fare una bella squadra. Lui vuole una squadra d’attacco ma non sarà facile. Pirlo e Baronio sono come figli, hanno iniziato con me”. Clicca qui per nuovi dettagli.
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Serie A, Lucescu parla di Juventus, Inter e vecchi ricordi
Lucescu ha proseguito la sua disamina parlando del suo club: “Veniamo da un periodo difficile, cinque anni senza Champions League e problemi finanziari. Dobbiamo ancora fare una lunga strada, la Juve ha meritato la vittoria. E’ stata una partita equilibrata, loro con esperienza sono riusciti a fare gol. Credo che la Juve abbia la possibilità di qualificarsi senza problemi insieme al Barcellona. Inter? Lo Shakhtar continua la sua filosofia, ci sono giocatori tecnicamente molto bravi e veloci in quello che fanno. Chi gioca il mio tipo di gioco è l’Atalanta. I giocatori sanno attaccare gli spazi, non rischiano niente. Fanno pochi errori, è un calcio molto veloce”.
PASSATO – “Il calcio italiano era il più seguito, interessava tutto il mondo perché i tifosi sono sempre attenti ai connazionali che giocano nel campionato italiano”.
PRESENTE – “Faccio questo lavoro non per il calcio ma per la mia vita, avevo ancora tanto da dare al calcio e quando il presidente ha chiamato io l’ho accolto ma non sapevo che i tifosi fossero contrari. Poi abbiamo vinto la Supercoppa. Non siamo ancora in grado di qualificarci per i quarti di finale”.
FUTURO – “Anche a 75 o 76 anni possiamo dare ancora molto alla gente. Ci sono tanti allenatori che analizzano bene i dati e lavorano tanto su questo, che sarà il futuro. Da questo uscirà un altro tipo di calcio. Gli allenatori devono essere sempre aggiornati”.
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